Alphaville Cineclub presenta “Tutte per Cukor!”, rassegna dedicata al grande regista hollywoodiano
Alphaville Cineclub propone, nella sua sede di Via del Pigneto 283 dal 3 all’8 gennaio 2012 alle ore 21.00, Tutte per Cukor!, selezione monografica dedicata al grande regista George Cukor, padre della commedia sofisticata hollywoodiana e incontrastato regista ‘di donne’.
Alphaville Cineclub propone, nella sua sede di Via del Pigneto 283 dal 3 all’8 gennaio 2012 alle ore 21.00, Tutte per Cukor!, selezione monografica dedicata al grande regista George Cukor, padre della commedia sofisticata hollywoodiana e incontrastato regista ‘di donne’.
Nato a New York il 14 luglio 1899 da una coppia di immigrati ebrei ungheresi, Victor e Helen Cukor, George aveva un’unica sorella, Elsie, maggiore di 4 anni. Il padre, un assistente giudice distrettuale, era una persona piuttosto grigia. Al contrario la madre, molto dolce e protettiva, era considerata in famiglia un’ intellettuale, componeva e recitava poesie e affascinava il piccolo George quando intratteneva gli ospiti con divertenti recite durante le feste familiari. Cukor mostrò un precoce interesse per il teatro, e già all’età di 10 anni allestiva prappresentazioni con gli amici. Una volta diplomato alla De Witt School nel 1916, non volle seguire la carriera paterna ed andò a lavorare come assistente direttore di palcoscenico per una compagnia teatrale di Chicago. Tre anni dopo fondò una propria Compagnia a Rochester. Nel 1925 fece il suo debutto in un teatro di Broadway. Dopo una decina di regie tra Rochester e Broadway, nel 1929 si trasferì a Hollywood. Con l’introduzione del sonoro nel cinema, molti registi di Hollywood avevano difficoltà nel gestire il parlato, cosi gli Studios chiamarono in loro aiuto persone provenienti dal mondo del teatro. Cukor venne assunto dalla Paramount come direttore dei dialoghi. Co-diresse poi tre film, dove egli si occupava degli attori e dei dialoghi, mentre altri registi giravano le scene, fino al primo vero film a sua unica firma, la commedia Il marito ricco (1931) con protagonista la grande attrice bisessuale Tallulah Bankhead, qui al primo film parlato. Poco dopo gli venne affidata la regia della commedia Un’ora d’amore (1932) in sostituzione di Ernst Lubitsch. Quando però Lubitsch ottenne di riprendere la regia del film, non ritenendosi soddisfatto del lavoro realizzato, Cukor fece causa alla Paramount e passò alla RKO, diretta dal famoso produttore David O. Selznick, suo vecchio amico. Alla RKO Cukor si affermò come uno dei registi di maggior talento del momento.
Con Febbre di vivere (1932) inizia una collaborazione ed un’amicizia durata tutta la vita con Katharine Hepburn, qui 24enne al suo primo ruolo da protagonista. La Hepburn è infatti protagonista di nove suoi film, tra cui diverse commedie interpretate al fianco di Spencer Tracy.
Cukor lavorò in molti generi di film, dal dramma al musical, ma la sua specialità divenne la ‘commedia sofisticata’. Non girò mai film di guerra, western o altri film di azione. Etichettato come il miglior “regista di donne”, George Cukor ha rappresentato meglio di chiunque altro sullo schermo l’immagine femminile, conferendole una grazia, uno stile ed un’ironia mai raggiunti prima; egli era affascinato dai personaggi ‘rosa’ con un forte carattere che, con la sua istintiva sensibilità riusciva a filmare dal loro punto di vista. L‘appellativo “regista di donne” fu anche, per qualcuno, un modo subdolo di denigrare il suo talento, ma nonostante ciò, tale definizione descrive bene l’affinità tra il regista e le sue attrici, come se la sua sensibilità gay l’avesse aiutato a riconoscere ed a descrivere meglio la fluidità dei ruoli tra i due sessi, l’importanza dei costumi e dell’interpretazione e la centralità dello stile. Molte grandi attrici adoravano Cukor e pretendevano di lavorare con lui, anche per la sua risaputa abilità di ottenere da loro il massimo. I suoi film sono stati costruiti attorno alle più grandi star di Hollywood come Greta Garbo, Joan Crawford, Tallulah Bankhead, Judy Garland, Anna Magnani, Jean Harlow, Marilyn Monroe, Judy Holliday, Katharine Hepburn, Rita Hayworth e molte altre. Anche molti attori maschi hanno potuto interpretare grazie a lui parti memorabili ed alcuni di loro sono stati premiati con l’Oscar (James Stewart in Scandalo a Filadelfia, Ronald Colman in Doppia vita e Rex Harrison in My Fair Lady). Cukor si è spento il 24 gennaio 1983 per un attacco di cuore a Los Angeles all’età di 83 anni, poco dopo aver ritirato il Leone d’oro alla carriera, conferitogli dal Festival di Venezia.
La selezione di Alphaville inizia dunque martedì 3 gennaio con Pranzo alle otto (1933), commedia mondana ma crudele e molto femminile, dedicata alla borghesia americana negli anni della crisi economica, prosegue mercoledì 4 con Incantesimo (1936), raffinata e sofisticata storia di ricchi ma anche di impulsi anticonformisti tipici del periodo in cui la direzione degli attori raggiunge vertici elevati (da K. Hepburn a C. Grant), prevede, giovedì 5 gennaio, la visione di un classico del cinema di Cukor, Donne (1939), piccante commedia salottiera estremamente elegante affidata ad un cast di grandi stelle tra cui spiccano J. Crawford e P. Goddard, continua venerdì 6 con lo stracult Scandalo a Filadelfia (1940), straordinario saggio di recitazione per attori in veste stellare (da Stewart a Grant alla Hepburn), tutti pronti a raccontare di nozze ed ereditiere con un brio ed un’eleganza davvero imbattibili! Sabato 7 l’appuntamento con il cinema di Cukor raddoppia; alle 21.00 sarà possibile (ri)vedere Il diavolo è femmina (1935), insolita commedia imperniata sul gioco ed il travestimento non molto apprezzata dalla critica del periodo forse perché troppo anticonformista, ma invece davvero maliziosa e ben realizzata; mentre alle 23.00 sarà la volta di Nata Ieri (1940), altro titolo cult di Cukor, qui alle prese con la metamorfosi di una ballerinetta affidata alle cure di una convincente e briosa J. Hollyday. La rassegna si conclude domenica 8 gennaio con la proiezione di In viaggio con la zia (1972), simpaticissima commedia di rara eleganza in cui una zietta attempata ma pimpante va in cerca dell’uomo della sua vita trascinando con se il pacifico nipote…