Previsioni d’amore è una serie coreana di Netflix di 16 episodi diretta da Cha Yeong-Hoon e scritta da Kang Eun-kyung e Sun Young.
La serie tocca un tema e un ambiente molto interessanti, le previsioni del tempo, che probabilmente in Corea hanno lo stesso potere sulla vita della gente che è ben raccontato in The Weather Man con Kevin Spacey. Eppure, Previsioni d’amore è più che altro quello che viene definito un office romance, e dalla storia d’amore clandestina tra i protagonisti si diramano i rapporti tra i colleghi e le rispettive famiglie.
Guarda Previsioni d’amore (Forecasting Love and Weather) su Netflix
Previsioni d’amore, la trama
I protagonisti sono una direttrice appassionata e precisa, Jin Ha-kyung (Park Min Young, What’s Wrong with Secretary Kim) e il suo team di giovani. Tra questi, un ragazzo particolarmente intuitivo, Lee Si-woo, interpretato dal bellissimo Song Kang già visto in Nevertheless e Love Alarm. Il brillante Si-woo compare al Korea Meteorological Administration (KMA) subito dopo che lei è stata malamente scaricata dal fidanzato a un mese dalle nozze. Ad aggravare il tutto, il fatto che l’ex, Han Ki-jun (Yoon Bak) e la sua attuale fiamma Chae Yu-jin (Yura), lavorano nell’area stampa del KMA.
Tra nuovi amori, amicizie riscoperte e rapporti genitori figli da ripristinare, si viaggia nell’universo della meteorologia con ravvivato interesse.
Tutta la storia infatti si regge sul parallelo tra clima, condizioni climatiche, e sentimenti. O per meglio dire, il clima è la personalità mentre il tempo è l’umore.
Assolutamente una esperienza interessante confrontarsi con il clima coreano: una piccola penisola con un delirio atmosferico. Le ricerche e le rappresentazioni sono fatte con molta cura e realismo, e per questo risultano avvincenti. Previsioni d’amore è un’avventura professionale reale, composta di un team di teste intelligenti che lavorano per il pubblico. Quindi un misto di normalità ed effetti speciali.
Se non puoi vivere il meglio di oggi, non meriti di vivere il domani.
Un’altra eroina al femminile
Come di frequente succede nei K-drama degli ultimi due anni, l’eroe è una eroina che ha da sconfiggere pregiudizi e stereotipi. Il cinema coreano sta dando una grande mano alle donne per ritrovare un loro giusto posto nella società, e Previsioni d’amore non ha voluto essere da meno.
Ha-kyung è una paladina femminista della libertà di scelta. Da quella di sbagliare, a quella di fare carriera, a quella di decidere per sé dei propri sentimenti. Altro punto importante è il lavoro di squadra e la leadership. Affidate in questo caso a una donna pragmatica che sta cercando di affermarsi errore dopo errore, imparando a fidarsi del suo stesso team.
La parte più interessante della serie è il fatto che sembra non esistano veri nemici, o quanto meno rivali malefici che si fanno i dispetti. Ci sono l’invidia, l’errore umano, il rimorso e le scuse. Ma nessun criminale ad escogitare terrificanti vendette verso gli innamorati.
Ci sono così tante cose che non possiamo conoscere a meno che non le condividiamo con l’altro.
Si riassumono così queste storie, che invitano a considerare la comunicazione come forma e sostanza del rapporto, o meglio della relazione di coppia, sia essa tra amici o tra innamorati.
Bellissime quindi le dinamiche tra colleghi che discutono. Ma vince su tutti l’umana fallibilità di Mr.Um (Lee Sung-Wook), un padre che tenta di ricucire la famiglia divisa dopo una lunga permanenza altrove.
Non c’è equazione attorno alla famiglia, non c’è manuale.
Limiti del K-drama
Il ritmo rallenta verso il decimo episodio e si trascina su questioni legate al matrimonio e pensieri che una coppia che si frequenta da poco, forse non avrebbe ancora trattato. Ma in Previsioni d’amore tutto è legato: la casa, il matrimonio, il rapporto con i suoceri e la stabilità. La società coreana non perdona quando si tratta di strutture consolidate dove la fluidità e l’elasticità sono poco tollerate.
Non ho un penny in tasca, l’unica cosa che mi rimane è il mio orgoglio.
Song Kang, il figlio di Netflix, e Park Min Young, non hanno la meglio sui ruoli secondari che sembrano, in una parola, meno freddi. Tra loro non scatta l’imtesa, anche se fanno molta tenerezza. Molto più brillante Lee Sung-Wook nel ruolo del meteorologo più esperto, che qui è tra i più centrati e giusti. Difende la donna in tutti i suoi ruoli e anche se a livello relazionale è più un orso che un marito o un padre, ha una sensibilità che lentamente si affina, facendo evolvere con equilibrio il suo personaggio. Gioviale, brillante, saggio e rispettoso.
Il finale poi ricuce tutto con una stucchevole fiaba; è chiaro sin dall’inizio che non c’è mai stata alcuna intenzione di uscire dall’universo delle favole, ma forse, proprio per questo, la normalità dei personaggi secondari è quasi più gradita.
La forza della serie sta nella densa metafora che sostiene tutte le sedici puntate e accosta la vita e l’amore al clima. Questa sinestesia con la natura ci rende emotivamente più sensibili.