‘Cinque giorni al Memorial’, la recensione della serie

Il tempo e l’assenza rappresentati da una delle sorprese del panorama televisivo e seriale: Cinque giorni al Memorial, con protagonista Vera Farmiga, è disponibile su Apple TV+.

Su Apple TV potete vedere la serie Cinque giorni al Memorial

Cinque giorni al Memorial, la storia

La serie si concentra su quei cinque giorni infernali al Memorial Medical Center di New Orleans, colpito gravemente dall’uragano Katrina e successivamente da un’inondazione causata da alcune brecce negli argini del canale. Ciò ha costretto i dipendenti dell’ospedale a prendere delle decisioni, alcune delle quali segneranno la loro intera vita.

Cinque giorni al Memorial, la recensione

Il tempo molto spesso sfugge a qualunque tentativo di controllo. Vale per i piccoli gesti quotidiani, e si manifesta con veemenza quando gli eventi prendono il sopravvento. Ancora non ci si crede come siano bastati cinque giorni per mettere in ginocchio una città come New Orleans e strutture che si pensava fossero resistenti a qualunque urto (come il Memorial Medical Center). Eppure la serie, scritta da Carlton Cuse e John Ridley, cerca di scandire tutti quegli istanti che hanno generato la peggiore delle catastrofi naturali negli Stati Uniti. La scelta di suddividerli in capitoli è l’unico modo per mettere in ordine i tasselli e mostrare la totale inadeguatezza di fronte alla forza naturale di Katrina. Chiaro che non bisognava uscire, fronteggiare la violenza di quell’uragano e salvare delle vite umane. Ma il focus di Cinque giorni al Memorial non riguarda tanto quella prima fase, quanto quello che successe di lì in avanti.

Assenza

La serie comincia infatti a rimbalzare da alcune brevi dichiarazioni dei superstiti ai fatti che sono stati ricostruiti attorno all’ospedale di New Orleans. Essendo tratta dall’omonimo libro di Sheri Fink, giornalista vincitrice del Premio Pulitzer, si vede come i dettagli non siano per niente marginali. Anzi, la forza narrativa di questa storia la rende simile a un documentario di finzione. Si cerca – nei limiti del linguaggio della serie – di offrire un quadro completo della situazione, rimanendo alla giusta distanza tra l’emotività dei protagonisti e l’oggettività degli eventi. Tutto questo ovviamente riempie lo spazio del racconto. Eppure si percepisce un’assenza stridente nel corso della serie, un distacco tra il mondo civile e quello istituzionale che (senza anticipare nulla sullo sviluppo della storia ) sembra essere stato preso alla sprovvista come gli stessi medici e dipendenti dell’ospedale. Un immobilismo politico che influirà su quello sociale.   

Le cinque giornate di New Orleans

In tutto questo quadro entrano in gioco le relazioni: un altro aspetto interessante di Cinque giorni al Memorial. Perché, se da un lato quell’assenza citata in precedenza denota una totale freddezza del mondo esterno, dall’altro il calore si fa sempre più incessante dentro le mura dell’ospedale. In quei frangenti l’impegno a combattere contro la forza dell’acqua si fa più intenso con i pochi strumenti a disposizione. E meno mezzi si possiedono,  più le scelte si riducono, costringendo i personaggi a muoversi in quello spazio buio e sperduto. Si pensi alla dottoressa Susan Malderick, interpretata magistralmente da Cherry Jones, o a alla dottoressa Anna Pou che conferma tutto il talento di Vera Farmiga capace di mostrare nel suo volto tutte le sfaccettature della protagonista.

Cinque giorni al Memorial, Cast

• Vera Farmiga
• Robert Pine
• Cherry Jones
• Julie Ann Emery