Tra i più attesi del Festival di Locarno Fairytale di Aleksandr Sokurov è definito come un ufo all’interno della manifestazione .È la nuova opera di uno degli autori più significativi degli ultimi decenni, regista di Arca Russa del 2002 e Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2011 per “Faust”.
La trama di Fairytale
C’erano una volta due vagabondi… lol.. Tre… No, sono quattro… Ma ce n’erano altri, molti diversi… Li conoscevo. Per molto tempo. Ma con loro mi sentivo angusto. Poi è successo qualcosa e sono scomparsi. Di notte potevo sentire voci, frammenti di domande complesse, gemiti, l’ululato di milioni di voci… Un’eccitazione inspiegabile mi ha colto…
”Hai strangolato Satana, portatore di passione, con le corde divine della tua sofferenza”
– M22 K,4-4
Il regista fa rivivere personaggi del ventesimo secolo come Winston Churchill, Adolf Hitler, Iosif Stalin e Benito Mussolini. Li pone in una sorta di inferno, con riferimenti alla Divina Commedia e alle illustrazioni di Gustave Doré.
Ci sono anche apparizioni di altri personaggi come Napoleone e Gesù in quest’opera politica, che usa il passato per parlare del presente.
Sokurov torna a trattare il tema del potere e delle dittature dopo aver già dedicato a questi argomenti diversi lungometraggi (tra cui “Moloch”, agghiacciante ritratto su Hitler del 1999).
Il regista
Alexander Sokurov – regista, sceneggiatore, cameraman – è nato nel 1951. Ha due lauree: Storia e cinematografia. Il suo debutto The Lonely Voice of a Man ha ricevuto il Pardo di bronzo a Locarno nel 1987. Ad oggi, la filmografia del regista contiene più di 50 opere.
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