In concorso internazionale a Locarno 75 è in concorso ora al Bolzano Film Festival il film Piaffe di Ann Oren scritto dalla stessa regista con Thais Guisasola. Nel cast Simone Bucio, Simon(e) Jaikiriuma Paetau e Sebastian Rudolph. Prodotto da Schuldenberg Films e distribuito da Rediance.
Il film racconta la storia di Eva, che quando viene chiamata a sostituire la sorella rumorista per uno spot pubblicitario con un cavallo non riesce a riprodurre i suoni che le vengono richiesti. Quando le nasce una coda da cavallo inizia un gioco di sottomissione per attirare in una relazione un botanico.
Una storia magica che affronta i temi dell’identità sessuale, del controllo e dell’artificio.
Per gli spettatori Piaffe costituisce un’occasione per guardare con il corpo e toccare con gli occhi.
Ann Oren, regista di Piaffe
La regista
Ann Oren è una regista e artista visuale caratterizzata dalla produzione di opere che analizzano l’essere umano in relazione al mondo animale e vegetale, rompendo ogni distinzione convenzionale tra i tre mondi declinando la natura dell’uomo in funzione della sua complementarietà con quella animale e vegetale.
Intimità, identità e loro rimozione sono il filo rosso che segue nella sua produzione artistica.
Piaffe è il suo primo lungometraggio di finzione. Nella sua produzione precedente sono presenti corti di finzione e documentari.
Il suo esordio come regista è del 2012 con InContact, documentario e opera video-artistica in cui la registra segue due donne dedite all’utilizzo di un social media chiamato proprio “in contact”. Nello stesso anno debutta anche nella finzione con il cortometraggio Penelope un lavoro metacinematografico che riflette sulla figura femminile al cinema come fantasia messa in scena.
Anche Piaffe è una riflessione sul cinema: lettera d’amore ai maghi del cinema meno noti, così la stessa regista descrive il suo film che come altri traccia un altro filo rintracciabile nella sua opera complessiva, quello della riflessione metacinematografica.