Sam Greenfield è una ragazza come le altre ma con un vissuto piuttosto travagliato. Senza famiglia – ha vissuto fino a diciotto anni in un orfanotrofio – e con la sventura sempre in allerta qualunque sia il suo movimento, verrà a un certo punto catapultata verso la Terra della Fortuna, scoprendo alcune novità interessanti sugli eventi che accadono nel mondo.
Luck, la recensione
Sull’esistenza o meno della fortuna potrebbe esserci un dibattito infinito. Ma dopo la visione di Luck anche i più irriducibili si lasceranno andare pensando che in fondo la dea bendata esista davvero. L’animazione in questo caso ci viene incontro creando un mondo di fantasia capace di produrre in larga scala le più belle coincidenze della nostra vita. Ma è anche vero che l’idea non è sufficiente a tenere insieme il tutto.
Il film infatti, più che basarsi su questa inventiva (lo sarà per tutta la seconda parte), si focalizza sul personaggio di Sam, una ragazza che ha sempre sfidato la sorte un passo per volta, nonostante i problemi affrontati sin da piccola. Non avere dei genitori, ad esempio, avrebbe spinto chiunque ad autocommiserarsi. Sam invece ha scoperto che la sua famiglia è una bambina che le ha insegnato a non perdere mai la speranza sentendosi in qualche modo protetta dalla fortuna.
La fortuna è un lavoro d’ufficio
Guardando ciò che accade a Sam nel quotidiano, tra una fetta colma di marmellata sul muro e le varie disavventure sul lavoro, è difficile da credere. Ma dal team di John Lasseter (che è stato uno dei capisaldi della Pixar prima di approdare a Skydance Animation) ci si deve aspettare questo e altro.
E allora ecco la prima novità di Luck: un gatto nero, ma scozzese. Un tratto che lo accomuna alla buona sorte, al contrario di quello che si pensi. E, in effetti, la ruota comincia a girare nel verso giusto per la protagonista, fino a che non viene buttata in questo universo dove leprecauni, draghi e conigli realizzano il destino di ciascun individuo. La Terra della Fortuna si sostiene grazie a un ordine che si è costituito nel tempo. Un sistema ben congegnato con una buona dose di fortuna… e di sfortuna. Kiel Murray e Peggy Holmes, sceneggiatrice e regista del film, hanno immaginato persino uffici appositi dove si creano tutte le combinazioni che noi, sciocchi e poveri umani, pensiamo siano frutto delle nostre azioni.
Famiglia e amicizia
Ed è qui che stanno la forza e la genialità di Luck, una storia che potrà avere tanti difetti (quale film non ne ha), ma che abbonda di buone intenzioni considerando a chi è rivolto. Il racconto dimostra che la vita, tralasciando gli esiti, è un intreccio di legami che si alimentano tra loro con le nostre scelte. L’animazione, con il suo linguaggio ibrido, porta infatti il nostro immaginario oltre certi limiti usando la forza di immagini iconiche e suggestive (come quelle, in questo racconto, prese dalla mitologia celtica).
Come questo genere insegna, è un ottimo veicolo di messaggi positivi che non devono per forza sfociare nella retorica, ma che possono portare a serie riflessioni sull’identità e la società. Iniziare con la quotidianità di Sam e solo in seguito espandere l’universo narrativo è stato sicuramente un modo per rafforzare gli argomenti proposti da Luck, come la famiglia e l’amicizia, che al contrario di quel che si pensi, non si acquistano con un penny, ma che si conquistano con ogni piccolo gesto di umanità.
Luck, Cast
Jane Fonda
Whoopi Goldberg
Eva Noblezada
Simon Pegg
Il film Luck é stato prodotto da Skydance Animation