Garry Mashall, padre indiscusso della commedia sentimentale, porta sullo schermo una trama ben organizzata, sdolcinata per i cinici e romantica per i sognatori, non paragonabile al brillante “Pretty Woman”, ma tuttavia piacevole.
“La notte di Capodanno è l’occasione perfetta per fare un bilancio, per pensare agli errori dell’anno appena terminato e capire cosa fare per migliorare. È l’opportunità di essere grati per ciò che abbiamo. È anche un momento divertente, emozionante, eccezionale, pieno di attesa e, sì, anche di follia. Ma è soprattutto il momento di sperare, perché tutto ciò che si desidera sembra possibile, se si è pronti a correre dei rischi”: questa è l’idea del Capodanno del regista Garry Marshall che torna con la nuova commedia sentimentale Capodanno a New York.
Dopo il suo ultimo film poco riuscito, Appuntamento con l’amore, Marshall mette di nuovo insieme un cast stellare per raccontare diverse storie parallele di persone comuni, che vivono, lavorano, soffrono e ridono in una metropoli tra le più suggestive al mondo, che la notte dell’ultimo dell’anno si illumina come non mai, riunendo migliaia di persone a Times Square.
Un film corale che arriva nelle sale il prossimo 23 Dicembre, in cui ogni personaggio è protagonista. Robert De Niro, Hilary Swank, Halle Berry, Ashton Kutcher, Sarah Jessica Parker, Jessica Biel, Michelle Pfeiffer, Zac Efron, Abigail Breslin, John Bon Jovi, Katherine Heigl, Sofia Vergara sono solo alcuni dei numerosi nomi del cast messo insieme per l’occasione: forza, ma, allo stesso tempo, punto debole del film.
Infatti, troppi attori di alto livello richiederebbero ruoli di maggiore spessore, mentre la sceneggiatura di Capodanno a New York distribuisce poche battute ciascuno, risultando approssimativa.
Il romanticismo prende il sopravvento, ma non mancano gag e battute brillanti e divertenti, mentre le storie sono tutte curiose e da scoprire, anche se in parte poco originali. Molto tenero e indovinato il confronto tra Zac Efron e Michelle Pfeiffer che instaurano un rapporto particolare, in corsa per esaudire la lista di propositi del nuovo anno dell’infelice Ingrid. Sarah Jessica Parker abbandona invece i panni della modaiola di Sex and the City, sempre pronta a fare tardi per locali, e interpreta una mamma apprensiva, chiusa in casa con una figlia quindicenne – la brava Abigail Breslin (Little Miss Sunshine) – che vuole vivere la propria età con gioie e dolori annessi.
Nel calderone di Marshall, l’amore, l’amicizia, il dolore di una perdita, la paura del futuro, la nascita di una nuova vita si uniscono in modo equilibrato e semplice con una buona dose di magia e serenità, lasciando in bocca il gusto dolce dell’atmosfera natalizia unitamente alla speranza di un nuovo anno migliore.
Il tutto condito da una buona colonna sonora, data anche dalla presenza di Jon Bon Jovi che interpreta una rockstar, quindi se stesso, ma in modo convincente e simpatico, insieme ad una delle stelle della serie tv Glee, Lea Michele.
Capodanno a New York è una commedia romantica e festosa con molti attori di talento che si sono divertiti a lavorare insieme e con il regista Marshall, da vedere senza aspettative, ma divertente e adatta al clima natalizio.
Anche se il titolo potrebbe far pensare ad un cine-panettone all’americana, l’effetto sul pubblico è assolutamente diverso da quello provocato dalle volgarità e demenzialità dei film di Natale nostrani.
Lo sfondo della città di New York fornisce una scenografia eccellente alle storie racchiuse nel film; inoltre, l’ottima interpretazione del cast e il ritmo scoppiettante convincono più del precedente Appuntamento con l’amore, gradevole solo in alcune parti della narrazione.
Da bocciare, forse, l’eccessivo buonismo di taluni passaggi della sceneggiatura e il doppiaggio italiano, non del tutto convincente per certi personaggi, come la latina Sofia Vergara (con un accento spagnolo poco verosimile).
Da non perdere anche per i cammei di Jim Belushi, Carla Cugino e Jake T. Austin.
Garry Mashall, padre indiscusso della commedia sentimentale, porta sullo schermo una trama ben organizzata, sdolcinata per i cinici e romantica per i sognatori, non paragonabile al brillante Pretty Woman, ma tuttavia piacevole.
Un consiglio: non alzarsi subito ai titoli di coda, durante i quali vengono mostrati le papere e gli errori spassosi commessi dal cast durante le riprese.