Lungometraggio d’esordio di Julie Lerat-Gersant, Petites è la storia di una minore che affronta una gravidanza indesiderata.
Lerat-Gersant possiede un occhio sensibile alle sfumature della recitazione dei suoi attori. Petites è tutto costruito sulle performance dei suoi attori, in particolare Pili Groyne, già visto in Two Days, One Night (2014) dei fratelli Dardenne e The Brand New Testament (2015) di Jaco Van Dormael, qui nel ruolo della sedicenne protagonista, Camille.
La trama di Petites
Camille, sedicenne e incinta, viene messa in una casa per madri adolescenti da un giudice del tribunale della famiglia. Separata dalla madre, amorevole ma tossica, stringe amicizia con Alison, un’altra madre minorenne piuttosto immatura e si ribella all’assistente sociale Nadine, una figura autoritaria. Questi incontri cambieranno il suo destino.
Il film si sofferma non solo sulle relazioni conflittuali o amichevoli tra le giovani donne ospiti della struttura, ma considera anche le esperienze e le emozioni dei professionisti che vi lavorano, degli educatori, degli psicologi e del regista. La casa di maternità dove Camille viene mandata a vivere per sei mesi dal giudice è un vero e proprio microcosmo, ma per lei, che non ha ancora tagliato il cordone ombelicale dalla madre amorevole ma instabile, inizialmente è solo una gabbia da cui fuggire. Prima di sviluppare una sorta di attaccamento al bambino che sta portando in grembo e capire che un’interruzione di gravidanza non è la stessa cosa che grattarsi lo smalto, Camille incontra un’altra compagna di sventura, la ribelle Alison, che ha già una bambina, Diana.
Non meno interessante è il rapporto tra Camille e il ragazzo che l’ha messa incinta, Mehdi, con il quale ha pensato di andare in Olanda per abortire. Un film che ha al centro i sentimenti e in cui la figura maschile non è semplicemente un mostro brutto e sporco da incolpare.
Francesco Grieco da sito ufficiale
Cast
Pili Groyne, Romane Bohringer, Victoire Du Bois, Lucie Charles-Alfred, Suzanne Roy-Lerat, Bilel Chegrani
Romane Bohringer, co-star, si è fatta un nome nel 1992 in Savage Nights, di Cyril Collard, vincendo il Premio César come attrice più promettente.