A Locarno 75, nel concorso internazionale, arriva Lopte un cortometraggio diretto, prodotto (tra gli altri) e montato da Gorana Jovanović. Si tratta, in realtà, di una co-produzione Bare, Korektif.
Di cosa parla Lopte
Il cortometraggio racconta la storia di sei eserciti di altrettante repubbliche ex jugoslave che si incontrano per giocare una partita di pallone.
Una storia di riscatto e di amicizia internazionale che si diffonde attraverso lo sport. Si tratta di sei nazioni con un passato fatto di decenni di scontri bellici l’una con l’altra e che grazie allo sport trovano un terreno comune di cooperazione.
Un racconto che acquisisce grande importanza in un momento storico come quello che viviamo, in cui le minacce di guerra sono all’ordine del giorno, anche nei territori balcanici, con il rischio di riportare la storia indietro di decenni e demolire quanto nel tempo è stato costruito a favore dell’amicizia tra Stati che Lopte prova a raccontare attraverso lo sport.
La regista
Gorana Jovanović è una regista di Belgrado nel 1988. Prima di Lopte ha girato altri cortometraggi: Mir (2021) che racconta di una statua di Lenin nello spazio, e Armadila (2020), candidato come miglior corto agli European Film Award, che racconta la storia di un’ adolescente che prova a sopire le proprie emozioni di fronte al suo cane scomparso e al ragazzo di cui è innamorata.
Andando ancora indietro negli anni ha girato Smoke nel 2015, un cortometraggio documentario; nel 2013 King for a day, la storia di un ragazzo che costruisce una casa nel bosco insieme al suo fratello, ma con lui dovrà affrontare il loro burrascoso passato; nel 2009 l’esordio con il corto Babine.
Questo suo ultimo cortometraggio (Balls il titolo in inglese) in anteprima a Locarno, tratta della guerra in Jugoslavia e delle sue conseguenze e il modo di Jovanović di strutturarlo ed eseguirlo a livello artigianale è così semplice da essere spiegato in poche parole (e senza dialogo) anche a chi ha poca idea degli eventi storici.
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