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‘Buoni a nulla’, la riscossa dei cuor gentili

La terza regia di Gianni Di Gregorio è una garbata commedia incentrata sul riscatto caratteriale dei buoni d'animo.

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Buoni a nulla

Su Prime Video e Tim Vision c’è la possibilità di vedere (o recuperare) Buoni a nulla (2014) di Gianni Di Gregorio, pellicola che fu presentata in anteprima al Festival Internazionale del film di Roma nel 2014.

Terza regia dopo il sorprendente e ben accolto Pranzo di ferragosto (2008) e il meno apprezzato Gianni e le donne (2011), Buoni a nulla, benché non riesca a raggiungere il livello dell’esordio, ha comunque uno svolgimento piacevole, con diversi momenti simpatici e un cast perfettamente in parte. Aspetti che confermano il tocco soave di Di Gregorio.

Buoni a nulla, la trama

Gianni Brandani (Gianni Di Gregorio) è un docile impiegato statale che sta per andare in pensione, ma gli viene comunicato che, a causa dei cambiamenti delle leggi pensionistiche, dovrà continuare a lavorare e spostarsi in una sede esterna. Lui, benché allibito, non protesta.

Nell’ufficio della nuova sede ha modo di stringere amicizia con l’ingenuo Marco (Marco Marzocca) e la svampita e procace Cinzia (Valentina Lodovini), oltre a doversi rapportare con il suo superiore Christian (Gianfelice Imparato), personaggio meschino, che gli assegna lavori deprimenti.

Per non subire più angherie dalla vita, il dentista (Marco Messeri), compagno della sua ex moglie (Valentina Gebbia), gli consiglia di cominciare a ribellarsi e dire di no.

Buoni a nulla

Lo stile di Gianni Di Gregorio

Con Buoni a nulla Gianni Di Gregorio firma la sua commedia numero tre. È giunto dietro alla macchina da presa a piccoli passi, passando attraverso le varie fasi della produzione, e sin dall’esordio registico si è fatto ben volere dal pubblico e apprezzare dalla critica (se non tutta quasi).

Il suo è un cinema realizzato con piccoli budget e costruito intorno a piccole storie quotidiane, incentrate su personaggi ben tratteggiati. In pratica un cinema minimale, e le emozioni che vi fluiscono sono delicatamente impercettibili, però di una certa efficacia.

Le pellicole di Gianni Di Gregorio potrebbero essere definite, parafrasando lo stile di Sergio Corazzini, opere scritte con il lapis. Infatti, come il poeta crepuscolare romano, anche il regista Di Gregorio (romano anche lui) realizza componimenti “brevi”, limpidi e garbati, ma evitando quel fatalismo insito negli scritti dei crepuscolari. Anzi, Di Gregorio ha sempre voglia di raccontare storie solari, apponendovi alla fine un equilibrato Happy End che fa tornare il sorriso.

Anche nelle vesti di attore Di Gregorio, che interpreta personaggi che si chiamano usualmente Gianni (ad esclusione dell’ultimo Lontano lontano), tratteggia continuamente personaggi minuti e con atteggiamenti dinoccolati, paciosi e stralunati, che rispecchiano se stesso, come egli stesso afferma nelle interviste,  nella vita di tutti giorni.

Buoni a nulla

Buoni a nulla, la recensione

Nel film ci sono tre temi portanti:  la necessità di un cambiamento caratteriale, l’amore inaspettato e la sincera amicizia. Temi che riguardano chiaramente il compassato protagonista Gianni, ma che coinvolgono anche il suo collega Marco, in pratica un suo simile, e in parte Cinzia.

I personaggi di Buoni a nulla sono tratteggiati come le macchiette della commedia classica, però aggiornate  alla società lavorativa italiana attuale. Il protagonista è un innocuo travet di rascelliana memoria; Marco, uno pseudo Fantozzi moderno meno cartoonesco e per nulla ipocrita; Cinzia, una Signorina Silvani bella e formosa, che nel finale sorprenderà poi tutti; Christian un Calboni meno carogna ma pur sempre lecchino nei confronti della Direttrice (Anna Bonaiuto).

Il rimando a Fantozzi (1975) e alla bizzarra fauna che riempie gli uffici statali è facile, e si ferma all’ambientazione lavorativa, poiché Buoni a nulla non vuole creare iperboli grottesche e cattive, ma partendo da quelle situazioni e quei personaggi costruire una storia ottimistica, di riscatto. I deboli, che sono i caratterialmente buoni, Gianni e Marco, possono ribellarsi e guadagnarsi il rispetto, mentre Cinzia scrollarsi di dosso i giudizi maschilisti che la perseguitano.

La storia funziona quando si svolge nell’ufficio, con le dinamiche lavorative volte al comico, ma purtroppo si annacqua quando si concentra sull’amicizia e l’amore dei due personaggi maschili.

Buoni a nulla

foto di Fabrizio Di Giulio

Gli attori

Vero punto di forza della pellicola è il cast, perfettamente affiatato e con una manciata di gustosi duetti, su cui spicca la “comparsata” smargiassa di  Marco Messeri.

Valentina Lodovini, che interpreta la classica bellona tutta forme e poco cervello, riesce a costruire una bella figura, non cadendo in usurati cliché, e andando a confermare le sue doti brillanti di attrice.

Anche Marco Mazzocca, più noto come attore comico (di solito spalla di Corrado Guzzanti) o come comprimario simpatico nelle fiction televisive (Distretto di polizia), ha finalmente un ruolo efficace, a cui sa dare le giuste sfumature, senza insistere sul comico o sul patetico.

Infine, Gianfelice Imparato e Anna Bonaiuto completano questo giusto e affiatato gruppo attoriale, tratteggiando simpaticamente e con gran classe le figure cattive dell’ufficio.

Buoni a nulla

  • Anno: 2014
  • Durata: 87
  • Distribuzione: Bim Distribuzione
  • Genere: Commedia
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Gianni Di Gregorio

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