La notte del 12 è al Cinema distribuita da Teodora Film.
Presentato al Festival di Cannes 75, nella nuova sezione Cannes Première inaugurata nel 2021, il film co-produzione franco-belga intitolato La nuit du 12, ovvero La notte del 12 si è rivelato come una delle più interessanti sorprese.
Il film, è uscito nelle sale francesi da oltre un mese, ricevendo un buon riscontro di pubblico ed un’ottima accoglienza da parte della critica. Si tratta di un giallo piuttosto serrato, incentrato sull’inquietante circostanza del 20% dei casi di omicidio, e oltre, rimasti insoluti in Francia.
Un film che conferma la validità di regista dell’ormai ampiamente collaudato Dominik Moll, specializzato nel rendere palpabili le atmosfere inquietanti che fanno da sfondo ai suoi racconti.
La nuit du 12 (La notte del 12) – la trama
Una ragazza bionda, ventenne, viene ritrovata barbaramente assassinata poco distante la casa della sua migliore amica, con cui aveva trascorso la serata in una festa tra amici.
Lo spettatore in realtà si ritrova in una situazione privilegiata, perché assiste alla terribile dinamica dell’omicidio, perpetrato con del liquido infiammabile e un accendino, ma non riesce a scorgere i tratti distintivi del colpevole.
La polizia brancola ancora più nel buio, nonostante le indagini siano affidate al nuovo e giovane capo della polizia criminale di Grenoble, coadiuvato nella sua scrupolosa inchiesta dal valido supporto del più maturo Marceau.
Nonostante qualche sviluppo incoraggiante, l’indagine sarà destinata a rimanere senza un vero colpevole.
La recensione
Il regista tedesco naturalizzato francese Dominic Moll ha saputo inquietarci sin dall’ormai lontano 2005 col suo giallo psicologico Lemming – Due volte lei, anch’esso presentato a Cannes, in Concorso nell’edizione numero 58.
Dopo averci sorpreso di recente con il riuscito e nuovamente assai teso giallo Only the animals (2019), Moll torna al thriller con un film che si concentra nell’inchiesta infruttuosa, seppur scrupolosa e razionalmente condotta, in grado di dimostrare come la posizione della legge sia davvero piegata dalla mancanza di informazioni utili e di piena collaborazione da parte di chi, magari anche a fin di pudore, si cela dietro pericolosi riserbi. Senza sapere che contribuisce a rendere irrisolto un dramma e a lasciare a piede libero un assassino che potrebbe continuare la sua nefanda azione di persecuzione a danni di innocenti.
Nel film, teso e ben raccontato, incentrato sugli sforzi dei due poliziotti per venire a capo di un enigma che li scuote anche a livello di coscienza, ma anche sulla reticenza, a volte colpevole, a volte invece solo casuale, dei molti possibili testimoni coinvolti nell’indagine, spicca l’interpretazione dei due ottimi attori protagonisti: il giovane Bastien Bouillon, già visto nel precedente riuscitissimo e già citato Only the animals, e il possente, scorbutico e tatuatissimo Bouli Lanners, attore, regista e sceneggiatore belga dalla filmografia assai nutrita di film insoliti e quasi sempre di ottimo livello.
Nel ruolo breve ma incisivo di una zelante giudice, riconosciamo la ritrovata attrice-ragazzina anni ’80, Anouk Grimberg.