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Alphaville Cineclub presenta “Un Natale con Aki”: selezione monografica dedicata a Kaurismaki

Alphaville Cineclub propone, dal 20 al 23 dicembre e poi, dopo la pausa natalizia, dal 27 al 29 dicembre nella sua sede di Via del Pigneto 283 alle ore 21.00, Un Natale con Aki!, selezione monografica dedicata al regista finnico Aki Kaurismaki, in questi giorni sugli schermi con il toccante Miracolo a Le Havre.

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Alphaville Cineclub

Alphaville Cineclub propone, dal 20 al 23 dicembre e poi, dopo la pausa natalizia, dal 27 al 29 dicembre nella sua sede di Via del Pigneto 283 alle ore 21.00, Un Natale con Aki!, selezione monografica dedicata al regista finnico Aki Kaurismaki, in questi giorni sugli schermi con  il toccante Miracolo a Le Havre.

Lo stralunato Aki, nato nel 1957 in una famiglia della campagna finlandese, si trasferisce a Helsinki in gioventù con il fratello Mika, oggi anche lui cineasta, con il quale coltiva fin dall’infanzia la sua passione per il cinema. Sopravvive con umili lavori manuali, frequentando contemporaneamente cineteche e cineclub, e ben presto inizia la sua carriera come critico cinematografico. Riguardo ai suoi esordi dietro la macchina da presa, lui stesso racconta: “Forse ho pensato di fare cinema perché non sono capace di nessun lavoro onesto. Camminavo ogni giorno su e giù per le vie del centro di Helsinki cercando di rimediare i soldi per bere, ma era sempre più difficile trovarne. Allora ci siamo detti: cominciamo a fare film. Uno ha chiesto: su cosa? Io ho risposto: su questo schifo che è la nostra vita”. Decide così di creare con il fratello la casa di produzione Villealfa Filmproductions che realizza a budget ridotto i film di entrambi, opere minimali caratterizzate da uno stile tipicamente nordico, laconico ed essenziale. I due debuttano nel 1981 con il film La sindrome del lago Saimaa, documentario sulla musica rock girato a quattro mani sulle sponde del più grande lago della Finlandia. Nel 1983 Aki realizza poi un Delitto e castigo tratto da Dostoevskj. Di seguito vengono Calamari Union, Ombre in paradiso (in programma martedì 20 e mercoledì 21) e, nel 1987, Amleto si mette in affari (venerdì 23 in prima serata), personale rilettura della tragedia shakespeariana in chiave anticapitalistica. E’del 1989 La fiammiferaia (mercoledì 21 in seconda serata), con cui prosegue la sua indagine attraverso l’universo del proletariato tramite la storia di Iris, un’operaia di cui racconta la triste esistenza in fabbrica e le delusioni amorose. Nello stesso anno porta di nuovo la musica sul grande schermo con Leningrad Cowboys Go America (in programma ad Alphaville martedì 27 dicembre), folle e surreale road movie che si dipana attraverso il mondo del rock americano. Dopo il delizioso Ho affittato un killer (1990), previsto per giovedì 22 dicembre, con protagonista l’attore feticcio di Truffaut Jean-Pierre Léaud, realizza Vita da Bohème, ispirato al romanzo di Henri Murger e di nuovo con protagonista Lèaud. Con Tatjana (1994), ad Alphaville in seconda serata venerdi 23, Kaurismäki giunge alla più pura essenzialità nordica realizzando un’opera quasi priva di dialoghi, ambientata in un mondo surreale in bianco e nero, dolce e sconsolato allo stesso tempo. Due anni più tardi nasce Nuvole in viaggio, mentre nel 1999 Kaurismäki realizza, nello stile del cinema muto con tanto di didascalie, il film in bianco e nero Juha, adattamento di un classico della letteratura finlandese di Juhani Abo. Del 2002 è invece il fortunatissimo L’uomo senza passato (previsto per mercoledì 28), che ha visto in tutto il mondo una consacrazione dell’opera di Kaurismaki da parte della critica e del pubblico. Dopo il piccolo episodio The Trumpet, appartenente al film collettivo Ten minutes older (uno degli episodi è firmato dall’amico americano Jarmusch, attore in alcuni suoi film), nel 2006 il maestro finlandese ha confermato lo stile surreale e malinconico del suo cinema con Le luci della sera, in visione ad Alphaville per giovedì 29 dicembre , commuovendo il pubblico con la triste storia di un solitario guardiano notturno innamorato di una donna che si rivelerà un’esca per una rapina). Nel 2011 fa centro ancora una volta con l’emozionante Miracolo a Le Havre.

A ricordare i 150 anni dalla nascita di George Mèliés, le proiezioni saranno precedute dalla visione di suoi brevi lavori tra i  più fantasmagorici!

Illusionista e regista francese, figlio di un industriale delle scarpe, George Méliés acquista il Teatro Robert Houdin, dei cui spettacoli era assiduo spettatore e diventa lui stesso prestigiatore e metteur en scène di spettacoli illusionistici. Nel dicembre del 1895 assiste alla prima proiezione che segna la nascita del cinematografo e già l’anno successivo – in seguito al rifiuto dei fratelli Lumière di vendergli le loro apparecchiature – riesce a costruirsi una propria attrezzatura con la quale cerca di concretizzare le «magie» che non poteva realizzare sulla scena teatrale. Sfruttando tutti i trucchi teatrali che gli sono molto familiari (fili invisibili, scenografie mobili ecc.) e scoprendo, casualmente o meno, i molti “effetti” di carattere meccanico offerti dalla cinepresa (dissolvenze in apertura e chiusura o incrociate, stop-motion, sovrimpressioni ecc.) per primo apporta al nuovo medium (inteso inizialmente solo come «registratore» di eventi reali) la possibilità di rappresentare il sogno e di dare forma concreta alla fantasia, nobilitando così il cinematografo (Lumière) e tramutandolo in cinema.