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La Cosa (2011)

“L’assassino è sempre il maggiordomo” (sinossi ed epilogo dei film). Rubrica a cura di Francesco Massaccesi

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Titolo originale: The Thing

Anno: 2011

Regia: Matthijs van Heijningen Jr.

Interpreti principali: Mary Elizabeth Winstead (Kate Lloyd), Joel Edgerton (Carter), Ulrich Thomsen (Sander Halvorson), Eric Christian Olsen (Adam Finch), Adewale Akinnuoye-Agbaje (Jameson), Jørgen Langhelle (Lars)

 

Antartide, 1982: un veicolo norvegese, alla ricerca di un segnale captato dalle apparecchiature, precipita in una voragine di ghiaccio scoprendo il relitto di una nave spaziale.

In America, lo scienziato Sander Halvorson, insieme al suo assistente Adam Finch, recluta la giovane paleontologa Kate Lloyd per recarsi sul luogo ed analizzare il ritrovamento, pur senza entrare nei dettagli su cosa dovranno studiare.

Durante il viaggio in elicottero verso il campo base, Kate fa conoscenza con i tre piloti Carter, Jameson e Griggs, con il primo che le consiglia di finire il lavoro in un paio di giorni prima dell’arrivo di una grossa tempesta.

Arrivati nel sito dell’astronave, Sander si ritrova con Edvard, suo amico e capo della base, sul luogo insieme ai geologi Karl e Juliette: la vista del velivolo lascia sbalorditi i nuovi arrivati, ed Edvard sostiene che il segnale captato era una chiamata di emergenza del pilota del mezzo, un essere alieno che si trova ibernato poco fuori dalla parte dello schianto.

Alla base, gli studiosi valutano il da farsi, ad eccezione di Lars, schivo uomo di fatica che non parla né capisce l’inglese; davanti al corpo dell’alieno, Sander chiede a Kate di prelevare un campione di tessuto, incontrando il dubbio della ragazza per l’inadeguatezza del materiale da lavoro, tanto che l’operazione viene compiuta con un trapano da ghiaccio.

La serata è festosa, addirittura Lars fa uno scherzo a Jameson, spaventandolo mentre è intento a guardare l’alieno congelato; quando il pilota sta per uscire dalla stanza, la creatura sfonda il ghiaccio, scappando attraverso il tetto.

Gli uomini formano delle squadre di ricerca: la gabbia del cane di Lars viene trovata vuota e piena di sangue, e subito dopo l’alieno è lesto a ferire e catturare il norvegese Henrik: gli altri sparano all’essere, riuscendo a finirlo dandogli fuoco.

Olav, presente al momento dell’attacco ad Henrik, è sconvolto e fisicamente debilitato, tanto da far decidere a Carter di portarlo in ospedale via elicottero; nel frattempo, Sander analizza i resti della cosa, spiegando ai presenti che l’essere stava tentando di assimilare la vittima, il cui corpo è intatto, se non per una placca di titanio trovata fuori dal braccio di Henrik.

Studiando al microscopio parte del tessuto del morto, Kate scopre che le cellule aliene inglobano quelle umane per imitarle alla perfezione.

Kate scopre nel bagno delle otturazioni d’argento staccate e la doccia piena di sangue: la ragazza corre per fermare l’elicottero con cui i tre piloti stanno portando Olav in ospedale, quando Griggs si trasforma uccidendo il norvegese e causando lo schianto del velivolo in una zona lontana dalla base.

Senza elicottero, con la radio guasta e la tempesta in arrivo, il gruppo vuole lasciare la base; Kate insiste sul restare, dicendosi convinta che uno di loro non sia umano, anche perché il sangue nella doccia è stato pulito, e raccontando di come la creatura possa imitare la materia organica ma non quella inorganica come otturazioni o placche.

Juliette dice alla collega di avere sospetti su Colin, e la porta in una stanza a recuperare le chiavi dei veicoli per impedire la partenza: mentre Kate cerca nei cassetti, la donna si trasforma orribilmente, inseguendo Kate ed impalando un altro del team, per poi essere bruciata dal fuoco di un lanciafiamme.

I cadaveri vengono inceneriti all’esterno, e i superstiti decidono di rimanere nella base, mettendo fuori uso i veicoli e preparando dei test per scoprire se la cosa è ancora tra loro; poco dopo,  semiassiderati Carter e Jameson ritornano al campo, finendo rinchiusi come prigionieri ma ancora vivi grazie all’insistenza di Kate nel volergli far provare di essere ancora umani.

Il laboratorio viene bruciato rendendo impossibili i test del sangue, e Kate decide di controllare la presenza di otturazioni nelle bocche di tutti; dopo aver messo all’angolo quattro persone prive di otturazioni, la ragazza manda Lars e Jonas a prendere i due piloti, che riescono ad aggredire Lars tirandolo dentro uno dei locali.

Jameson e Carter entrano, sparando a Peder prima che questi possa bruciarli, e il serbatoio del lanciafiamme esplode stordendo Edvard, che però si trasforma in mostro mentre gli altri cercano di aiutarlo: Jonas viene preso subito, Jameson ferito a morte e Adam infilzato da un tentacolo prima di essere inglobato dalla cosa, che fonde insieme il volto di Edvard e del ragazzo.

Bruciati sul posto i corpi di Jonas e Jameson, Carter e Kate si mettono a caccia della cosa, che riesce ad attaccare Sander ma non Colin, già nascostosi in un’altra stanza; prima che possa attaccare Carter, la scienziata brucia il mostro Edvard/Adam (i cui resti si vedranno poi nel film di John Carpenter).

Sander, assimilato, scappa verso l’astronave inseguito dai due superstiti, determinati a fermarlo a tutti i costi: Kate cade nei meandri della nave, dove trova l’enorme creatura nata da Sander, che riesce a distruggere lanciandole nelle fauci una granata presa alla base.

Carter e Kate salgono sul mezzo da neve  per raggiungere una base russa vicina, quando la scienziata nota che il pilota non ha più il suo orecchino: dicendogli che quella era stata la cosa che le aveva fatto capire che era ancora umano, l’uomo si tocca il lobo dell’orecchio, e Kate replica che si tratta dell’orecchio sbagliato prima di dargli fuoco.

Il destino della ragazza, rimasta sola ma con un veicolo funzionante, è incerto; nell’epilogo, vediamo che Colin si è suicidato (altro riferimento alla pellicola di Carpenter), e che un elicottero norvegese atterra sulla base: Lars è ancora vivo, e dopo aver visto il suo cane, assimilato dalla cosa, scappare nei ghiacci, se ne mette all’inseguimento insieme al pilota, dando così inizio agli eventi del film del 1982.

Francesco Massaccesi

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