FESTIVAL DI CINEMA

A Giffoni 2022 Richard Madden svela chi è il suo eroe

A Giffoni 2022, Richard Madden emoziona il suo pubblico e racconta i suoi nuovi progetti.

Published

on

Sbarcato al 52esimo Giffoni Film FestivalRichard Madden conquista il pubblico con il suo accento scozzese e la sua purezza di spirito. In total black incontra i giurati della kermesse e risponde alle loro domande, senza negarsi e dando consigli maturati nel corso della sua esperienza.

Richard Madden a Giffoni | L’importanza della condivisione

«Sapevo un po’ di Giffoni, che riuniva giovani da tutto il mondo. Ma quando ho iniziato io, all’età di 10-11 anni, non c’era nulla di simile, e penso che sia davvero affascinante e di ispirazione avere la possibilità di condividere idee e passioni con altre persone. La prima volta che ho fatto un’esperienza simile, ero più grande: è stato quando mi sono iscritto a una scuola di teatro. Per me era un luogo sicuro ed è stato una benedizione».

Il discorso passa agli episodi di bullismo che ha subito quando era piccolo, superati anch’essi grazie alla recitazione. «Tutti sono stati bullizzati nella vita o a scuola.

È importante trovare qualcosa per cui si ha una forte passione ed entrare in un gruppo con cui condividere idee, sogni, ambizioni.

Se fossi stato alla vostra età a Giffoni, avrei cercato di condividere il più possibile con gli altri. E mi sarei dato un consiglio: “Non preoccuparti troppo degli altri, nessuno ti sta guardando”».

A chi gli chiede come si prepari ai ruoli, spiega la necessità di trovare un proprio equilibrio. «Come attore, mi piace essere preparato più che posso. Per esempio per Il trono di spade ho letto i primi due libri – io sono nelle prime tre stagioni – e abbiamo iniziato a girare. A un certo punto mi sono reso conto che ero andato troppo avanti, quindi ho smesso di leggere i libri. Doveva essere un viaggio comune, il mio con quello del pubblico.

Ogni forma d’arte ti stimola e ti forma in maniera diversa. Mi piace molto saltare da un’arte a un’altra, peché vieni sempre sorpreso.

Ho la fortuna di fare questo lavoro, per cui il mio bambino interiore è sempre vivo. Sono una specie di Peter Pan.

Anche la popolarità è una fortuna. Se le persone amano ciò che faccio, vuol dire che sto facendo bene il mio lavoro».

Tra fantascienza e supereroi

«Per essere un buon attore, non devi per forza aver sofferto nella vita – consiglia Madden – Serve però avere una gigantesca compassione e la comprensione per chi ci sta intorno, quelle sì, per essere autentico». 

Sui nuovi progetti che lo vedono protagonista, sono un paio i titoli che fanno già molta gola. «Citadel è una grande produzione Amazon. Abbiamo creato una rete nella quale si incontrano persone che appartengono allo spionaggio e persone comuni. Dovrebbe uscire nell’estate 2023. From now è invece nato durante la pandemia, l’idea viene da un podcast.

Sono sempre stato un fan della fantascienza.

Io ho registrato le mie parti da solo, mentre gli altri attori facevano lo stesso. Io e Brian Cox saremo fratelli, gemelli, ma in differenti spazi temporali».

E le curiosità non si fermano, approdando ovviamente al titolo per cui è diventato così celebre e amato. A distanza di poco più di un mese dall’uscita della serie House of the Dragon – «sono molto emozionato all’idea di vederlo, da semplice osservatore» – c’è chi sogna un suo ritorno nei panni di Robb Stark. «Sono troppo vecchio per tornare a vestire i panni di Robb Stark, i miei capelli stanno diventando grigi».

Non disdegnerebbe invece una nuova avventura per il suo Ikaris (uno dei personaggi principali del film Marvel Eternals) – «mi sono molto divertito nell’interpretarlo, è un ruolo differente rispetto al solito».

«Il mio più grande eroe è sempre stato mio padre, che è un pompiere».

  • Foto in evidenza Cr: Gaetano Del Mauro

*Sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.

Exit mobile version