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‘Persuasione’ Libera interpretazione del romanzo di Jane Austen

Il terzo adattamento dell’ultimo romanzo di Jane Austen, da parte di Carrie Cracknell, vuole essere a tutti i costi una rivisitazione moderna e originale

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Persuasione, di  Carrie Cracknell su Netflix, è, nel tempo,  il terzo adattamento del romanzo di Jane Austen. Costruito sulla notorietà di Dakota Johnson e su una narrazione che vuole essere a tutti i costi leggera, e moderna, ha inevitabilmente suscitato fin da subito parecchie critiche.

Più Bridgerton che Jane Austen, questo adattamento cinematografico

ha diviso pubblico e critica

Vanity fair

Persuasione di Carrie Cracknell: Jane Austen o Bridgerton?

I richiami a Bridgerton non sono gratuiti. Salta subito agli occhi l’inserimento di così tanti personaggi di colore, da lady Russel al cognato Charlie, ai nipoti mulatti. Così come le sorelle di Charlie, Henrietta e Lousia, nate anche loro da matrimonio misto. Che dire poi del cugino di Anne, erede del titolo di baronetto e della tenuta di Kellynch, che porta sul viso tratti orientali?

Queste libertà erano già parse eccessive in Bridgerton, che era comunque un racconto fuori dai canoni e parecchio. Qui, in un romanzo che di tutto ha bisogno tranne che di sospendere la credibilità, sono scelte che disturbano, tanto più se vogliono essere un’ostentazione d’inclusività. Sfacciatamente in contrasto con l’ipocrisia del mondo descritto da Jane Austen, attraverso gli occhi di Anne.

Persuasione di Carrie Cracknell : la trama

DAKOTA JOHNSON as ANNE ELLIOT in PERSUASION. Photo Credit: Nick Wall/Netflix © 2021

Anne Elliot è una giovane anticonformista dalla sensibilità moderna che vive con l’altezzosa famiglia sull’orlo del crollo finanziario. Quando nella sua vita ritorna Frederick Wentworth, l’affascinante giovane da lei allontanato anni prima, Anne deve scegliere tra gettarsi il passato alle spalle o ascoltare il suo cuore e aprirsi a una seconda possibilità (dal sito ufficiale di Netflix).

Persuasione di Carrie Cracknell Il ritratto poco sfumato di Anne Elliot

A proposito di Anne Elliot, Jane Austen scrive alla nipote Fanny: “Forse ti piacerà l’eroina poiché, quasi quasi, mi è venuta troppo bene”. Nel romanzo, Anne è descritta come una donna non più giovane (ha ben ventisette anni!). Marianne Dashwood di Ragione e sentimento avrebbe detto di lei “che è ormai entrata in una fase della vita in cui una donna non può provare o ispirare amore”.

Ma Anne possiede un’intensa sensibilità e temperamento malinconico. Di malinconia nel film di Netflix se ne intravede poca. Dal viso e dalla recitazione di Dakota Johnson (oseremmo dire, quasi troppo avvenente per il ruolo) non trapela neppure una particolare sensibilità.

E non per la recitazione della protagonista, che abbiamo visto recentemente ne La figlia oscura di Maggie Gyllenhaal, affiancata all’intensissima Olivia Colman. Bensì per scelte registiche e di sceneggiatura a dir poco ingenue, nel tentativo di rendere il testo in una maniera a tutti i costi originale. Strano, dal momento che Carrie Cracknell è, sì, al suo esordio nel cinema, ma non sprovveduta, avendo realizzato prima d’ora opere teatrali di successo.

La richiesta di complicità con lo spettatore

Persuasion. (L to R) Hardy Yusuf as Charles Musgrove, Jake Siame as James Musgrove, Dakota Johnson as Anne Elliot in Persuasion. Cr. Nick Wall/Netflix © 2022

Eppure, ricorrere fin dall’inizio alla complicità smaccata con lo spettatore parlando direttamente in macchina, risulta persino quasi offensivo. Stavo per sposarmi una volta, dice la Dakota a noi mentre è abbracciata al suo Wentworth (Cosmo Jarvis) all’inizio del film. E, dopo che l’ha riconquistato, si ripete la stessa identica scena, come una cornice al racconto, ma, anziché parlarci, lei ci regala un’ inequivocabile, letterale, strizzatina d’occhio. Come a dirci, ce l’ho fatta, ci sono riuscita. Saltando di pari passo l’intensità del conflitto interiore tra ragione e sentimento, tra saggezza e desiderio.

Una narrazione appesantita dalla mancanza di fluidità, interrotta dalle spiegazioni puntigliose di eventi e stati d’animo, come non ci fossero altri modi per coinvolgerci. Effetto straniante, a dir poco, in una storia romantica che se si azzera il processo d’identificazione non ha motivo di esistere.

I personaggi femminili di Jane Austen tendono all’indipendenza e alla difesa della dignità femminile, Anne Elliot come le altre.  Qui, sembra voglia dare sempre il suo tocco di leggerezza, senza rendersi conto di quanto sconfini nell’ovvietà. E sembra che tutto debba essere spiegato con i siparietti, e l’ammiccare nella nostra direzione (ma l’occhiolino, dai, è veramente troppo!).

Lo spessore della scrittrice inglese, invece, sta proprio nel cogliere il non detto, nella delicatezza, nella lievità, nel garbo, nell’allegria, nelle sfumature. By a lady, era la firma di Jane Austen, che amava stare nell’ombra e  non aveva bisogno di apparire.

Un mondo senza poveri

In primo piano, la scelta dei costumi, delle ambientazioni patinate, di personaggi glamour, estranei ai veri problemi della vita. Che si fanno sempre più grotteschi davanti alle critica di Anne. La vanità del padre, le manie delle sorelle (come le sorellastre di Cenerentola!), il vuoto in cui si muove la famiglia: tutto senza l’ironia e la sovversione delle pagine di Jane Austen, definita da Virginia Woolf  proprio come l’artista più perfetta tra le donne che dal suo angolo ride del mondo.

Persuasion. (L to R) Dakota Johnson as Anne Elliot, Izuka Hoyle as Henrietta Musgrove, Nia Towle as Louisa Musgrove, Mia McKenna-Bruce as Mary Elliot in Persuasion. Cr. Nick Wall/Netflix © 2022

Viene eliminato anche un personaggio femminile che nel romanzo sembra secondario, ma che avrà verso la fine un ruolo importante: la signorina Hamilton, poi signora Smith, amica di Anne dai tempi del collegio, caduta in disgrazia dopo la morte del marito. Povera e ammalata, ha il sostegno e la solidarietà di Anne contro il parere del padre e delle sorelle. La signora Smith: l’unico personaggio che potrebbe immetterci in un mondo di precarietà e rinunce viene del tutto cancellato.

Limitandosi al mondo dei privilegiati per ridicolizzarli meglio, nelle loro stupide debolezze. E allora perché, la falsa correttezza di inserire una pluralità di provenienze? Di colori della pelle? Di tratti somatici? Di culture che era impensabile potessero mescolarsi all’inizio dell’Ottocento?

Una Persuasione che non persuade

Insomma, sembra si sia voluta realizzare a tutti i costi una rivisitazione moderna dell’ultimo romanzo di Jane Austen, che nell’eccesso di soluzioni, nuove, proprio non convince.

Dakota Johnson, infastidita dalle critiche sul film, ha dichiarato a A Sky News :«Capisco che alcune persone possano non essere contente di questa modernizzazione ma è una cover, non devi ascoltarla per forza, è un’interpretazione di artisti di un capolavoro. Che ti piaccia o no, ci sono gusti diversi per libri diversi».

Una libera interpretazione, non ci sono dubbi, molto libera. Alla stessa maniera, noi, ci sentiamo liberi di dire quanto non ci sia piaciuta!

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