Netflix SerieTv
‘King of Stonks’ la Recensione della serie
Published
2 anni agoon
By
Luca BoveKing of Stonks, la serie TV tedesca presentata al Festival del Cinema di Monaco, è disponibile su Netflix.
Una black comedy pungente, ironica e innovativa.
King of Stonks è una critica scanzonata al capitalismo. Philipp Kassbohrer e Matthias Murmann, gli autori, spiattellano, senza riserve, i difetti, le crudeltà e l’egoismo degli esponenti dell’alta finanza. Una rappresentazione cinica, ma sempre divertente della contemporaneità.
La trama
La CableCash è una società tedesca di fintech che sta facendo il suo ingresso in borsa. Le due persone che hanno reso così potente l’azienda sono Felix Armand (Thomas Scubert) e Magnus Cramer (Mathias Brandt), entrambi entusiasti del loro lavoro e del successo che otterranno in futuro. Tuttavia, Felix molto presto scoprirà che Magnus lo ha ingannato relegandolo a un ruolo di secondo piano. Successivamente la CableCash verrà coinvolta in varie trattative poco illecite con il mondo della pornografia e della mafia.
Lo scandalo di frode in Germania
King of Stonks, composta da sei episodi della durata di 45 minuti, inizia con una didascalia che informa lo spettatore sulla vicenda, tratta da un fatto realmente accaduto.
La CableCash non è mai esistita realmente, ma i fatti raccontati nella nuova serie targata Netflix, si rifanno alla società tedesca Wirecard, fallita nel 2019. Il caso rappresenta il più grosso scandalo di frode del dopoguerra in Germania, che ha dato vita a un’indagine parlamentare con la partecipazione di Angela Merkel e Olaf Scholz.
Tutto ha avuto inizio quando il Financial Times pubblicò diversi reportage con testimonianze e denunce sulla falsificazione dei bilanci dell’azienda (che poco dopo dichiara bancarotta. Il CEO di Wirecard Markus Braun viene immediatamente arrestato; il suo COO Jan Marsalek, invece, riesce a sfuggire alle autorità.
La trama di King of Stonks non si distanzia molto dai fatti realmente accaduti. Ma Philipp Kassbohrer e Matthias Murmann, non hanno l’obiettivo di rappresentare fedelmente la realtà. Il loro interesse, piuttosto, è rivolto alle motivazioni umane, ai sentimenti più intimi che spingono l’uomo a commettere azioni indegne per ottenere successo.
Il registro realista, d’altronde, avrebbe appesantito troppo la narrazione, escludendo tutta una serie di situazioni esilaranti, a tratti kitsch, che rappresentano la vera linfa vitale di King of Stonks.
La metafora dell’alta finanza
Il contesto dell’alta finanza diventa una metafora per rappresentare, ironicamente, la condizione dell’uomo nella società contemporanea e in questa contemporaneità non potevano mancare i tanti riferimenti al mondo dei social e al digitale. Non è per nulla un azzardo, infatti, affermare che King of Stonks utilizza un linguaggio riconducibile al web video.
Nel corso della serie (già nei primi episodi) gli autori fanno largo uso di immagini tratte dall’immenso universo di internet. Estratti di profili social, da Facebook a Twitter, per poi passare a siti predisposti alla diffusione di video ( sulla falsariga di Youtube) danno vita a un montaggio davvero avvincente e accattivante.
L’utilizzo di questi espedienti, che rende King of Stonks apprezzabile anche da un pubblico di giovanissimi, non è mai fine a sé stesso, ma messo a servizio della trama. I momenti salienti della vicenda, come il lancio dell’azienda in borsa o la partecipazione dei suoi membri all’importante incontro di Ginevra, sono anche riconducibili al mondo del web.
Di quest’ultimo, però, vengono mostrati anche i lati meno ingenui, come la pornografia e il gioco d’azzardo online. Una rappresentazione, dunque, a 360 gradi del web, con i suoi vantaggi e svantaggi.
La realtà del virtuale
Un mondo che erroneamente viene definito da qualcuno ancora virtuale, è sempre più reale, come avviene in King of Stonks. In questa serie, infatti, tutti i momenti critici vissuti dai suoi protagonisti sono nati dalla rete. Come nel primo episodio, quando Felix, interpretato da Thomas Schubert (Germany. A winter’s Tale) è molto preoccupato per la diffusione di un video pornografico che potrebbe coinvolgere la ministra del digitale del Governo.
“Tutto ciò che è reale ha la sua versione pornografica”.
È la pornografia che gioca un ruolo per nulla marginale nell’economia narrativa della serie, pornografia inizialmente rappresentata dai fratelli Herman, tra i primi clienti della CableCash. La verità, però, è destinata a emergere e i fratelli Herman diventano soci con potere decisionale.
La pornografia, dall’altra parte, viene utilizzata per rappresentare un aspetto tipico della condizione attuale dell’uomo di oggi. Tutti vi ricorrono, anche i due protagonisti artefici della spericolata scalata nel mondo della finanza. Magnus e Felix sono uomini d’affari, stressati di continuo dalla pressione mediatica che circonda la loro quotidianità.
Una società individualistica
L’autoerotismo a cui ricorrono spesso i due protagonisti della serie evidenzia uno degli aspetti più deprimenti della nostra contemporaneità in cui anche il piacere sessuale assume una valenza individualistica.
King of Stonks risulta una serie televisiva innovativa per molti suoi aspetti, sia narrativi, che linguistici e riesce a ibridare, senza sbavature, il nuovo con la tradizione. Sotto il velo della post – modernità gli autori posizionano temi narrativi antichi, come l’egoismo, l’invidia e l’inganno dell’apparenza.
Ma è soprattutto la costruzione della premessa che c’è dietro al comportamento cinico dei due protagonisti a collegare la serie alla tradizione.
Per quanto riguarda Magnus, questa viene presentata immediatamente nel primo episodio:
“Nei primi 40 anni della sua vita è stato un perdente, nei prossimi 40 anni ha deciso di essere un vincente”.
Per lui, dunque, non esistono remore o scrupoli, il suo unico obiettivo è di ottenere denaro e fama. Il riscatto, da sempre presente nell’animo umano, è il motore del personaggio.
Il background di Felix, invece, emerge progressivamente. Nel corso della serie, infatti, lo spettatore apprende che lui ha vissuto sempre all’ombra del fratello gemello. La sua affermazione nel mondo dell’alta finanza non serve solo per ottenere successo, ma soprattutto per affermare il suo Io sì nel mondo intero, ma prima di tutto nei confronti dei suoi genitori da cui si sente da sempre sottovalutarlo.