‘Mediterranea’: epopea di un viaggio della speranza senza retorica
L'opera matura di Carpignano descrive l'epopea di un viaggio infernale alimentato da false illusioni e da un inganno che favorisce i noti fenomeni di esodo di massa, di portata biblica. Quelli che vengono documentati nelle cronache quotidiane dei giornali, o che
riscontriamo drammaticamente a causa del comportamento colpevole di stati indifferenti e votati ad atteggiamenti biecamente sovranistici.
Dal 15 luglio 2022 sarà disponibile, sulla piattaforma per cinefili MUBI, il lungometraggio d’esordio del giovane regista Jonas Carpignano, dal titolo Mediterranea.
Il regista del recente e premiato A Chiara e de A Ciambra, filma e racconta una epopea drammatica che scandisce uno dei moltissimi viaggi della speranza, portandosi dietro la drammaticità di chi ha perso tutto, ma lasciando da parte ogni traccia di inutile retorica nel racconto di una di queste tragiche traversate.
Mediterranea – la trama
Il film si concentra su due migranti, due giovani amici del Burkina Faso che, tramite alcuni stati del Nord Africa fino alla Libia, riescono a salpare fortunosamente sulle coste italiane, sfiorando l’annegamento, aggrappati alle cinte di un allevamento di pesci in mare aperto.
Finiscono a Rosarno, in Calabria, e presto intuiscono che la situazione è ben diversa dal paradiso atteso e promesso: il più laborioso si adatta e, lavorando come un forsennato a raccogliere arance, diventa amico e confidente del padrone, introducendosi nella sua famiglia; l’altro non si adatta e si perde in un inferno degradato e senza speranza.
Si ritroveranno per maturare consapevolmente il proposito di ritornare dalle loro famiglie.
Mediterranea – la recensione
Carpignano racconta il suo drammatico viaggio della speranza attraverso una narrazione a metà strada tra la fiction e il documentario.
Mediterranea, stilisticamente non nuovo per tematiche e argomentazioni sempre in primo piano ed impellenti, risulta di fatto piuttosto riuscito, grazie al realismo esasperato di interpreti convincenti che recitano quasi tutti ognuno la propria situazione personale, con la naturalezza e l’istinto che derivano dalla piena consapevolezza di ciò di cui si sta parlando.
Lo sfondo dell’integrazione dei profughi rimarrà una costante del cinema di Carpignano, che saprà continuare a convincere ricevendo consensi prestigiosi ai principali festival internazionali che si contenderanno le sue opere successive.
Nazionalita: Germania, Usa, Gran Bretagna, Italia, Francia
Regia: Jonas Carpignano
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