29. SulmonaCinema Film Festival: “Pugni chiusi” di Fiorella Infascelli
Un’occupazione che dura un anno e 4 mesi è stata documentata da Fiorella Infascelli in “Pugni chiusi”, proiettato al festival SulmonaCinema, nella sezione “Metamorfosi del Mediterraneo”
“Noi qui siamo pochi, ma lottiamo per tutti i cassintegrati della Vinyls. Anzi, portiamo avanti la nostra battaglia per tutti i disoccupati, per tutti i precari e, in generale, per tutti quelli che hanno un problema di lavoro” dice un ex-operaio sardo del gruppo petrolchimico italiano, produttore del PVC con cui si fabbricano oggetti di uso comune come gli occhiali e i ciucci per neonati, la cui proprietà nel 2009 ha chiuso gli impianti di Porto Torres, Porto Marghera e Ravenna. Lui e i suoi ex-colleghi non si rassegnano e occupano per protesta il carcere abbandonato dell’isola di Asinara, dove in passato furono detenuti brigatisti e mafiosi: un’occupazione che dura un anno e 4 mesi e che è stata documentata da Fiorella Infascelli in Pugni chiusi (2011), proiettato al festival SulmonaCinema, nella sezione Metamorfosi del Mediterraneo.
Sugli scogli si abbattono i flutti di un mare livido come gli occhi degli ex-operai. All’inizio, hanno dovuto lottare perchè il cuore non diventasse più duro della roccia dell’Asinara, per non chiudersi ciascuno in sé stesso. Poi, ognuno di loro ha realizzato che l’unione fa la forza, che la cosa più importante è non isolarsi, anche se paradossalmente si decide di eleggere come luogo di protesta un’isola. Vivono insieme, condividono la battaglia e sono in continuo contatto col mondo esterno tramite i social network, un blog, la compilazione di un diario giornaliero e le dichiarazioni a quella stampa che li sostiene. La Infascelli li riprende mentre cantano, organizzano una biblioteca comune, dettano il diario, salutano i parenti in visita, danno calci ad un pallone, ma inesorabilmente il loro pensiero torna sempre al problema lavorativo, alla speranza che una società acquisti e riapra gli impianti. Le inquadrature provano a spaziare sulla natura, il bosco, il mare, ma il groppo alla gola impedisce di vedere la bellezza che li circonda. Un panificio dona ogni giorno il pane, il sindacato offre elettricità e benzina per un’automobile, tuttavia la vita da autoreclusi è molto difficile. Sull’isola ci sono mufloni, poiane e delfini, ma ci si imbatte anche in topi, falene e scarafaggi. L’occupazione descritta da Pugni chiusi, che attraverso immagini e parole cita Antonio Gramsci, Che Guevara, Enrico Berlinguer e Pietro Ingrao, ora è anche raccontata nel libro Asinara revolution di Michele Azzu e Marco Nurra, edito da Bompiani.
A proposito di chiusure e di battaglie, durante la serata finale del festival abruzzese abbiamo assistito alla protesta della cittadinanza contro l’assessore alla cultura Lorenzo Fusco, che è stato duramente fischiato e contestato per la chiusura del Nuovo CinemaPacifico,gestito fino a qualche mese fa con grande passione dall’Associazione Culturale SulmonaCinema. Da Roma è giunta una delegazione del Teatro Valle Bene Comune, che ha portato la propria esperienza di occupazione contro gli attacchi al mondo dell’arte e della cultura e a favore dei diritti di tutti i cittadini.