James Reece è l’unico superstite di un’operazione in cui la sua squadra di Navy Seal viene uccisa. Reece torna a casa dalla sua famiglia con ricordi confusi dell’evento e dubbi sulle sue responsabilità. Tuttavia, man mano che emergono nuove prove, scopre che forze oscure stanno operando contro di lui, mettendo in pericolo non solo la sua vita ma anche quella di coloro che ama.
Rientrato dall’operazione Spada di Odino Reece è ancora ferito e con i postumi di un trauma cranico. Insonne, infelice e turbato, è sempre più determinato a trovare il mandante dell’imboscata. Ostacolato dal comando della base, che affida l’operazione Odino a un’altra squadra, James viene convocato dagli investigatori che, pressandolo con le loro domande, lo inducono a dubitare sul suo operato.
«Pensi che stia impazzendo?»
È una corsa contro il tempo la nuova serie Prime Video che, in otto episodi, trascina lo spettatore nei traumi del comandante.
Reece, stressato e devastato psicologicamente, dopo l’interrogatorio comincia a sospettare che il tradimento sia partito dagli alti piani del suo stesso comando. Nel frattempo, la giornalista Katie Buranek dà via ad un’indagine parallela volta a scavare nel marcio della Navy Seal.
Terminal List : abile confine tra realtà e finzione
Strutturata sui nomi di una lista che Reece scrive dopo i primi sospetti, la serie si gioca tutta sull’abile confine tra realtà e finzione. La realtà di Reece, distrutta nel primo episodio, le certezze della sua vita passata, sono offuscate dall’operazione disastrosa e dalle conseguenze, fisiche e psicologiche, da lui riportate. Nel corso degli episodi, infatti, vediamo come l’incidente abbia confuso la linea temporale del comandante che spesso rivive attraverso suggestioni parti dell’operazione che il suo cervello sembra aver rimosso. Diciamo “sembra” perché l’apparenza, o almeno, ciò che potrebbe esserlo, è la chiave di lettura attorno a cui TerminalList è costruita.
Amnesia, confusione e ricordi, ciò che Reece vive e prova condiziona il suo essere e il suo impegno a terminare questa lista. Ostacolato dalla pressante Buranek e appoggiato dall’amico fraterno Ben, le azioni di James diventano man mano sempre più folli, o almeno così pare. L’apparenza dei suoi ricordi ela certezza della sue sensazioni sviano la narrazione, aumentando il ritmo e facendo provare allo spettatore le stesse sensazioni del suo protagonista.
Scritta da David DiGilio e Daniel Shattuck., la sceneggiatura è un’ottimo esempio di tutto quello che il genere thriller richiede. Tensione, suspense e azione.
A questo si deve aggiungere la scelta di un’ottima colonna sonora che, a cominciare dalla sigla d’apertura, è perfetta, e la prova di tutto il cast. Tra questi il sempre bravo Taylor Kitsch, nel ruolo di Ben, e il sorprendente protagonista, Chris Pratt. Convincente e nella parte, Pratt crea su di sé un personaggio che fa del suo dolore la sua forza, strappando -finalmente- la solita espressività utilizzata nelle interpretazioni precedenti e offrendo al pubblico quello che potrebbe davvero essere il ruolo della sua carriera.
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