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Taormina Film Fest

Al Taormina Film Fest in concorso il danese ‘Baby Pyramid’, un dramma psicologico sull’infertilità e le sue conseguenze

Storia al femminile su infertilità, accanimento e solitudine. La potente riflessione di Cecilie McNair in giornate dove l'aborto assume connotazioni importanti

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Presentato in concorso al Taormina Film Fest, primo lungometraggio della cineasta danese Cecil McNair, c’è il dramma psicologico Baby Pyramid (Ønskebarn).

La base della piramide di bisogni di Maslow è, per chi la conosce, l’ispirazione del titolo di questo film. Oltre che un bisogno primario. Quello di essere madri. A tutti i costi!

Sfuocata come la bella locandina nebbiosa del film, la storia di questo interessante film danese ‘Baby Pyramid’, ambientato in una clinica della fertilità, ci conduce in un viaggio snervante a cavallo tra dilemmi etici, scenari esotici e affascinanti, slancio alla riproduzione.

Fino a che punto l’essere umano è disposto a spingersi? Questa una delle numerose domande che sorgono nel vedere Baby Pyramid, un interessante resoconto anche psicologico sull’impotenza che genera il non procreare e la lotta tra uomo, natura. Si riflette sulla progettualità della natura contro limiti dell’uomo che ormai si sente così potente da volersi sostituire a Dio. Riflessioni legittime e rare, a fronte di una tematica sempre più diffusa e grave: quella dell’infertilità e delle sue nefaste conseguenze. Altra tematica che emerge è il superpotere che i medici si autoimpongono avendo accesso in questo caso agli ovuli e sperma di altri, intrecciato al diritto, alla filosofia e a una società che richiede impegno lavorativo, successo, carriera e d’altro canto sembra escluderti se non hai figli, una famiglia cosiddetta ‘normale’.

La parola alla regista

A Cecil stessa fu diagnosticata a 30 anni un’endometriosi, subì un’operazione e da li iniziò la sua ricerca sul tema, perché le dissero che non poteva più rimanere incinta. Ora è incinta di 8 mesi. A dimostrazione che il destino ha più fantasia di noi.

“Non è una scelta, ma un bisogno per il trattamento contro l’infertilità. I confini si espandono. Non è un film sulle scelte, ma sul destino”, racconta. E’ possibile intervenire con la parte biologica? I confini vengono allargati e c’è un diritto di spingerli e andare oltre. Ma fino a che punto?

La citazione

“Sai qual è il problema con gli anestesisti?”

“É Che sono così noiosi che la gente si addormenta“

Inadatta. Inadeguata. I tuo corpo che non va. Un medico che fa nascere e che non rimane incinta rappresenta un dolore doppio. Qui vediamo una donna rappresentata che ha tutte le unità affettive spezzate; una madre con problemi psicologici, il figlio che non arriva, il compagno che se ne andato e aspetta un bambino da un’altra. Il corollario affettivo non transige. D’altro canto Isteres, in greco significa utero e Freud ne fece un must. Vediamo questa donna ossessionata. L’ossessione anche del corpo sano, beve succhi detox, va perennemente in cyclette. In realtà la sua è una corsa persa. Contro il tempo.

La locandina di Baby Pyramid

La sinossi

Sfuocata come la bella locandina nebbiosa del film, la storia di questo interessante film danese: Baby Pyramid porta alla luce tutte le contraddizioni che essere madre e ancor peggio, non esserlo, può comportare nel cervello e corpo di una donna. Dramma danese esistenzialista sulle difficoltà create dall’infertilità, tema di cui non si discute mai abbastanza ma che ha risvolti sociali gravi.

Il cast

L’attrice serbo-danese Danica Curcic, premiata dalla Danish Film Critic Association per la sua performance in Silent Heart è la protagonista. Con lei nel cast Laura Hallen Müller, Henning Valin Jakobsen, Christine Albeck Børge e Anders Mossling

Il programma

Per approfondire

 

 

'Baby Pyramid'

  • Anno: 2022
  • Durata: 87
  • Genere: drammatico
  • Nazionalita: Danimarca
  • Regia: Cecilie McNair

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