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Biografilm

Moovie e Fondazione Gian Paolo Barbieri al Biografilm Festival 2022

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“Dove c’è ovunque bellezza non c’è bellezza”: con queste parole Emiliano Scatarzi, fiorentino di nascita e milanese di adozione, sembra riflettere il pensiero di Gian Paolo Barbieri, uno dei più grandi fotografi al mondo, che ha saputo esaltate l’eleganza naturale delle persone cogliendo tratti di bellezza ineguagliabili.
La scelta di Scatarzi di dedicare un documentario a un collega assume la connotazione di un omaggio nell’omaggio e riesce a condurci alla scoperta dei volti, dei colori, delle espressioni e dell’immaginario artistico di un fotografo che ha saputo abbinare la visione all’ascolto, il ritmo allo spazio.
Con il titolo Gian Paolo Barbieri. L’uomo e la bellezza il film di Emiliano Scatarzi é stato presentato in anteprima al Biografilm Festival il 16 giugno negli spazi del Cinema Lumière in Sala Mastroianni. La personalità di Gian Paolo è emersa fra le testimonianze di chi lo ha conosciuto e i primi piani che lo riprendono nei momenti più espressivi della sua vita e della sua carriera,
Con Monica Bellucci, Dolce & Gabbana, Giuseppe Zanotti, Rita Airaghi, Nicola Erni, Martina Corgnati, Denis Curti, Maurizio Rebuzzini, Nikolaos Velissiotis,Benedetta Barzini, Ivana Bastianello, Marpessa Hennink, Emmanuele Randazzo, Eugenio Calini, Stefano Zerpellon, Daniela Parolini, Mauro Mori. L’opera, di 80 minuti, é un racconto intimo che ripercorre un’era. Per Taxidrivers ho intervistato Emiliano Scatarzi che, come lui stesso racconta, è nato come fotografo negli anni 1995/96 per poi dedicarsi all’immagine in movimento.

Come ha scelto la prima scena che racconta il cinema nel cinema?

La scena è nata dal desiderio di legare il cinema a Barbieri. Per lui la fotografia era come un film e nel suo lavoro erano presenti tutti gli elementi filmici: la narrazione, la scenografia, le inquadrature, il progetto. Lui amava molto il cinema e ho voluto portarlo nel suo mondo attraverso due film degli anni 50; uno di Vincente Minnelli intitolato Il bruto e la bella e l’altro di Billy Wilder intitolato Sunset Boulevard.
Da qui siamo partiti per ripercorrere le tappe della sua vita.
Quella era l’epoca d’oro del cinema americano che purtroppo al momento é molto decaduto e non ha più idee originali.

Troppo abuso di bellezza, come ha detto lei sopra. E dove ce n’é troppa manca.
Ho apprezzato molto l’intervista a Martina Corgnati, figlia di Milva che lo ha descritto anche come un grande organizzatore di scene teatrali.


Lui é un artista a tutto tondo, crea le scenografie, disegna, fa schizzi, scrive e descrive. È una personalità eclettica che spazia in tutte le arti.

Ho apprezzato molto anche a Benedetta Barzini che lo descrive come un grandissimo professionista, che realizzava però donne irraggiungibili. Lei cosa ne pensa?

La Barzini è un personaggio pubblico meraviglioso e sapevamo tutti che ci avrebbe stupito dicendo cose non scontate. Lei cita anche altri autori dicendo che all’epoca era questo ciò che dettava la moda e anche Gian Paolo ha cercato di interpretare quella che era la moda dell’epoca.
Ciò che veniva realizzato era costruzione non era realtà, e quindi le foto assumevano un aspetto fantastico ma rappresentavano pienamente la bellezza. Oggi piace più il brutto del bello, anche se poi viene chiamato bello. Per questo un fotografo come Gian Paolo trova meno spazio.
A parte questo, la Barzini é una donna molto coraggiosa e di grande spessore ed ha colto alcuni aspetti molto importanti.

Avevate altre interviste oltre a quelle presenti nel film?

Avevamo molte altre interviste avendo iniziato a girare otto anni fa; sono stati girati dieci film in questi anni e abbiamo cercato di dare un lascito alla Fondazione che porta il nome di Barbieri che lo possa storicizzare e far conoscere a tutto tondo.

Mi é piaciuto molto anche ascoltare Marpessa Hennink, sostenere che Barbieri, come sostiene lei stessa, é stato capace di trasformarla da olandese a donna mediterranea. E poi altre interviste dove la parola accompagna in maniera armonica l’immagine.


Non amo il cinema didascalico ma talvolta, fatto in maniera elegante tutto questo è gradevole. Io sono convintissimo che la bellezza salverà il mondo. Il brutto é l’umano che combatte l’umano. Le faccio un piccolo esempio riferito al ghiacciaio della Marmolada dove amavo sostare ad osservare tanta bellezza. Oggi vederlo grigio e sciolto fa male al cuore.

E la scelta delle foto come é avvenuta?

È stato difficilissimo non metterle tutte. Ma alcune non sarebbero state comprese da tutti. Gian Paolo spesso faceva anche omaggi ad altri artisti. La gente oggi plagia, lui invece omaggiava anche cose complicate e meno comprensibili che noi abbiamo cercato di evitare.

Ad esempio?

Mah, penso a film di Bünuel per esempio.

Sta già pensando ad un altro film per omaggiare altri grandi artisti?

In questo momento, dopo tanto lavoro, voglio pensare al film su Gian Paolo.

E vale di certo la pena perché in questo caso la bellezza é bellezza.

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