Su Prime Video e Infinity arriva l’horror Black Phone firmato Blumhouse.
Black Phone la trama
1978, Denver: Finney (Mason Thames) è un ragazzino intelligente ma in balia degli eventi: subisce i bulli di scuola, è impacciato nel farsi avanti con le ragazze, incapace di contrastare un padre violento e alcolizzato. La sorellina Gwen (Madeleine McGraw) è la vera maggiore tra i due: lo difende quando è in pericolo, previene le serate alcoliche del padre andando a dormire da un’amica. In più, è dotata di uno strano ‘potere’ legato ai sogni. Un potere che acceca suo padre (Jeremy Davies): non vuole che se ne parli perché non esiste, perché anche la madre di Gwen lo aveva ed è morta per questo. La vita del quartiere è offuscata da misteriose scomparse. Cinque ragazzi introvabili e lo spettro di un misterioso Rapace a cui viene imputato tutto. Finney ben presto si troverà faccia a faccia proprio con lui in un seminterrato. Pare non avere alcuno scampo. Un telefono nero con i fili spezzati sarà il mezzo di comunicazione che permetterà al ragazzo di resistere a Rapace e di crescere nella consapevolezza di poter riuscire a difendersi da solo.
Il terrore che forma
Accantonato Sinister (2013), Scott Derrickson torna ad esplorare il genere horror rielaborando cinematograficamente un racconto di Joe Hill. Black Phone è la creatura nata dalla penna del figlio di Stephen King e le tracce del genio paterno sono ben evidenti: il male aleggia nel mondo adulto nella metafora del padre orco, nel concetto di disubbidienza e punizione. Incarnato in maniera estrema dall’inquietante Rapace, alias Ethan Hawke, che dopo Sinister si mette dal lato del terrore, indossando una maschera che racchiude tutte le perversioni, le inquietudini, i dolori, la solitudine del mondo degli adulti.
The Black Phone, l’horror con Ethan Hawke presentato a Las Vegas
Scott Derrickson, insieme al suo inseparabile collaboratore nella sceneggiatura Robert Cargill, non perde la rotta in Black Phone, pur con qualche tentennamento nella credibilità di alcune soluzioni affidate al nostro protagonista. Il terrore c’è ma è sottile, intervallato da una realtà goffa, plumbea, a tratti ironica. I ragazzi sono i portatori di una verità inconfutabile, hanno più intuito, e il soprannaturale sembra eleggerli ad unici salvatori di un mondo pieno di inganni e disillusioni.
La fotografia ‘vintage’ empatizza l’immersione nel sottobosco dei ragazzi, l’aura di una calma solo apparente. Mason Thames e la bravissima Madeleine McGraw diventano da subito personaggi difficili da dimenticare.
Black Phone: si pensa già ad un sequel?
Scott Derrickson ha lasciato più di qualche spiraglio sulla possibilità a ComicBook.com. “Joe Hill mi ha proposto un’idea meravigliosa per un sequel di Black Phone che farò se questo film andrà bene. Ha un’ottima idea, mi è davvero piaciuta. Joe è molto protettivo e personale riguardo al suo materiale, ma è venuto da me con l’idea e io ero tipo”:
È così che farei un sequel di Black Phone. È fantastico.
Il film è distribuito da Universal Pictures.