Eagle pictures lancia in blu-ray C’era una volta il crimine, terzo capitolo della serie iniziata nel 2019 con Non ci resta che il crimine. Serie completamente diretta da Massimiliano Bruno e che era proseguita nel 2021 tramite Ritorno al crimine, finito direttamente in streaming a causa dell’emergenza da Coronavirus. Un secondo capitolo poi distribuito anche in home video e che, chiaramente, strizzava nel titolo l’occhio a quello di Ritorno al futuro di Robert Zemeckis.
D’altra parte, la struttura dei diversi tasselli della trilogia guarda palesemente a quella che ha caratterizzato i tre lungometraggi interpretati da Michael J. Fox.
Trilogia che si concludeva in ambientazione western, quindi in un remoto passato a stelle e strisce. Scelta che effettua in questo caso anche Bruno catapultando i suoi protagonisti nell’Italia del 1943, non trovandoci noi in terra yankee. L’Italia della Seconda Guerra Mondiale, dunque, in cui, però, non troviamo più Alessandro Gassman e Carlo Buccirosso. La motivazione? Ve la lasciamo scoprire visionando C’era una volta il crimine, che riporta in azione Marco Giallini e Gianmarco Tognazzi. La loro nuova missione rubare la preziosissima Gioconda ai francesi affiancati dalla new entry Giampaolo Morelli. Professore di storia, quest’ultimo, che altro non è che il cugino di Giulia Bevilacqua subentrata nel film precedente.

La Giulia Bevilacqua che rimane però ai giorni nostri insieme al già citato Bruno. Mentre Edoardo Leo, per la terza volta nei panni del boss della Banda della Magliana, si concede qui poco più di un cameo. Oltretutto insieme alla Ilenia Pastorelli che avevamo visto soltanto nel capostipite. Nel corso di un’ora e quaranta atta a tirare in ballo, tra l’altro, Carolina Crescentini nei panni della versione giovane della nonna di Giallini. Un Giallini la cui mamma bambina finisce nelle mani dei nazisti. Costringendolo, di conseguenza, a cercare di recuperarla, ovviamente con la complicità degli altri improvvisati e goffi viaggiatori nel tempo.
Man mano che si spazia da una sostituzione di re Vittorio Emanuele ad un esilarante utilizzo della Grazie Roma di Antonello Venditti.
Fino ad una telefonata con Adolf Hitler e a fugaci incontri con Sandro Pertini e Benito Mussolini, ovvero Rolando Ravello e Duccio Camerini. E, tra una risata e l’altra garantita soprattutto dalla cafonaggine romanesca gialliniana, si approda ad uno scontro a fuoco conclusivo. Scontro che, come pure tutta la ricostruzione storica, testimonia il maggiore sforzo produttivo alla base di C’era una volta il crimine rispetto ai due episodi predecessori. Con circa sette minuti di backstage nella sezione extra.