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S’appropria di uno degli espedienti cinematografici più alla moda il cortometraggio Happy birthday [2011] di Simone Chiesa e Roberto Albanesi.
Un realmovie o come altro vogliate definirlo, quel che conta è l’ossessione di riuscire ad accrescere il senso di realismo, anche all’interno di storie fantastiche, abbandonandosi all’approccio finto-amatoriale, o finto-documentaristico, accodandosi allo stile riportato in voga (in ambito horror) dal The Blair Witch Project di Myrick e Sanchez [1999], e rimbalzato nei vari Paranormal Activity (a partire da quello di Oren Peli, 2007), passando per film meno conosciuti come Troll Hunter (André Øvredal, 2010). Quel che conta è che, facendo entrare l’oggetto “videocamera” all’interno del meccanismo diegetico della storia, anche un lowbudget possa assurgere a livelli di credibilità molto vicini a quelli della ripresa documentaria.
Il pretesto per calare Happy birthday nel contesto real è proprio la documentazione dei preparativi di una festa di compleanno che i due registi, assieme ad un altro amico, organizzano per Luca, segretamente innamorato di Ylenia, nei confronti della quale non ha mai trovato il coraggio di dichiararsi.
I tre amici invitano la ragazza alla festa come ospite d’onore, sperando che, ad un certo punto, la giovane possa trasformarsi nel regalo più ambito dal festeggiato.
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Tutto va per il verso giusto, e la videocamera, traballando, riesce ad immortalare, fra continue sfocature, i primi approcci di Luca, i positivi segni di cedimento di lei, l’atmosfera che inizia a riscaldarsi e perfino una scena di letto (tutto all’insaputa dei protagonisti).
Si brinda alla salute del gaudente festeggiato, quando qualcuno bussa alla porta. È il momento di invischiare il tutto con la grammatica dell’horror: alcuni uomini mascherati – per gradire, uno ha il volto del nostro ex Presidente del Consiglio – armati di pistole e mazze da baseball entrano in casa per far iniziare la mattanza.
Le atmosfere cordiali della festa e le ridanciane battute di Albanesi su amici, lavoro precario e sulla stessa ossessiva videocamera, lasciano spazio a rincorse per le scale, barricamenti in stanze buie e colpi di pistola.
Happy birthday è un cortometraggio piacevole e, per quasi tutto il tempo, ben recitato, autoprodotto dai registi per la New Old Story Film Casalpusterlengo: funziona particolarmente nella prima parte, si piega un po’ in quella centrale (effetti troppo poco credibili e picchi di palese finzione recitativa nella reiterata esasperazione dei protagonisti), e si riprende alla grande nel finale a sorpresa.
Possono essere considerati snuff tutti quei film amatoriali che mostrano fatti violenti e torture fisiche perpetrate da o sui protagonisti, che siano, però, drammaticamente reali e che, meglio ancora, si concludano con la morte della vittima.
Quant’è grande lo spazio che separa lo snuff dal realmovie? Albanesi e Chiesa indagano proprio sull’argomento.
Luca Ruocco
Regia: Simone Chiesa, Roberto Albanesi
Con: Dario Bignami, Luca Zibra, Ylenia Tommella, Simone Chiesa, Roberto Albanesi
Sceneggiatura: Roberto Albanesi, Simone Chiesa
Anno: 2011
Durata: 17’59’’
Nazionalità: Italia