Lia non deve morire è un cortometraggio diretto da Alfonso Bergamo che lo ha scritto insieme a Valentina Morricone.
Prodotto da Gika Productions e Brandos Film, è distribuito da Premiere Film. Tra gli interpreti, Mario Paradiso Jr., Francesca Cellini, Elena Romagnoli, Francesco Barra.
Sarà possibile vedere Lia non deve morire prossimamente al Social World Film Festival dal 3 al 10 luglio a Vico Equense, e poi in altre rassegne fino a novembre, quando sarà ospite del River Film Festival di Padova 2022.
La trasfigurazione di identità e orientamento
A rendere chiaro, a noi pubblico del cortometraggio Lia non deve morire, che Vincenzo ha un’inconfessabile passione omosessuale, bastano le scene in cui guarda le foto di aitanti modelli poco prima di andare in scena.
Siamo indotti a pensare che sia lo stesso tipo di foto che la figlioletta scopre nell’episodio che Vincenzo racconta al suo pubblico, quello che lo sta guardando a teatro. Ma Vincenzo in realtà non rivela la natura delle foto, e il pubblico non potrebbe avere contezza né della sua omosessualità né del disagio che questa condizione gli provoca.
Vincenzo è un personaggio irrisolto, che confonde la questione dell’occasionale amicizia immaginaria nei bambini con aspetti identitari della sua personalità. Si confonde ancora una volta la questione dell’identità di genere con quella dell’orientamento sessuale. Includendole in un’unica narrazione dalla quale escono entrambe irriconoscibili.
Infatti Lia, piuttosto che un’amica immaginaria di Vincenzo, sembra essere un suo alter ego. Non si spiegherebbe perché sul finale l’amica lo salva pronunciando le parole Lia non deve morire.
È la storia di uno che racconta la sua storia
Alfonso Bergamo è un giovane regista capace di trovare soluzioni efficaci per raccontare la sua storia. Il cortometraggio Lia non deve morire è messo in scena in maniera semplice e sobria. Certo, è una storia più grande (l’episodio che spacca in due la vita di Vincenzo) resa in una modalità minore (Vincenzo che la racconta a teatro) in un incontro di arti performative che evita per un pelo il disastro al quale tale incontro è verosimilmente votato.
Lia non deve morire per dare voce all’ identità