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‘Spiderhead’ – lo sci-fi targato Netflix con Chris Hemsworth

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ll regista e il co-protagonista di Top Gun: Maverick, Joseph Kosinski e Miles Teller, a fianco di Chris Hemsworth nell’ultimo originale Netflix, Spiderhead. Tra droghe e libero arbitrio, thriller e fantascienza.

Spiderhead: Trama

Laffodil, Luvactiv, Vocalux e il temibile Darkenfloxx. Sono solo alcune tra le droghe che il visionario farmacologo Steve Abnesti (Chris Hemsworth) somministra – ovviamente previo consenso – ai suoi pazienti, gruppo di detenuti trasferiti per l’occasione nella struttura all’avanguardia nota come Spiderhead. Un intero mondo di sensazioni a portata di smartphone che Jeff (Miles Teller), condannato per omicidio colposo, è disposto a sperimentare sulla propria pelle. Almeno fino a quando i misteri attorno al progetto di Steve non cominciano a infittirsi. Qual è il vero scopo di quegli esperimenti? E sono davvero volontarie le cavie che vi si prestano?

Una storia potenzialmente esplosiva

Inevitabile, quando si parla di crimini, carcere e rieducazione, finire col toccare temi abissali quali scelta e libero arbitrio. Se poi al dramma carcerario si aggiunge pure un pizzico di sci-fi, con tanto di droghe in grado di modificare il comportamento, la trama si infittisce. Sta tutta qui, in fondo, la forza – almeno sulla carta – di un film come Spiderhead. La capacità, cioè, di aver saputo cogliere nell’intuizione alla base del racconto di George Saunders “Fuga dall’Aracnotesta” il potenziale per un interessante film di fantascienza. Un’idea non da poco che forse nelle mani di un’altra produzione e di un altro regista avrebbe potuto essere tutt’altra cosa e che invece, in quelle dell’autore di Oblivion, si rivela un’operazione abbastanza convenzionale.

Tra sci-fi e thriller

Fresco, come lo stesso Teller, del recentissimo successo del suo Top Gun: Maverick, Joseph Kosinski decide infatti di dar vita a un thriller sorprendentemente canonico. Tra sedute a base di droga in compagnia di un Chris Hemsworth inedito e scorci della vita quotidiana nella struttura, va così in scena un film che procede per tappe risapute, fino all’inevitabile risoluzione finale del mistero. Quello che avrebbe potuto diventare facilmente un delirio lisergico e paranoide si adagia in questo modo sui binari più convenzionali del thriller fantascientifico. Lasciando inevitabilmente l’amaro in bocca.

Occasioni mancate

Un’occasione mancata che la regia di Kosinski, seppur rigorosa e funzionale, camuffa come può, affidandosi a un ritmo incalzante e a una colonna sonora azzeccata ma troppo invadente. Di questa storia ai confini con la distopia, con la sua apocalisse etica e morale non ancora in atto ma già in grado di essere immaginata e desiderata, restano allora solo tante domande e poche, superficiali risposte. Facendo perdere per strada al film quella urgenza che l’avrebbe potuto rendere estremamente attuale.

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