‘Lightyear – La vera storia di Buzz’ La conferenza con i doppiatori originali

La conferenza stampa (tenutasi via Zoom) di Lightyear – La vera storia di Buzz ha permesso di avvicinarsi a quell’infinito e oltre di cui il simpatico astronauta è portavoce. Presenti all’appello, Chris Evans, Taika Waititi, James Brolin, Keke Palmer, Dale Soules, Peter Sohn, voci dei protagonisti nella versione originale. Il film, diretto da Angus MacLane, è in sala dal 15 giugno, distribuito da The Walt Disney Company Italia.

‘Lightyear-La vera storia di Buzz’. Verso l’infinito e oltre

Lightyear – La vera storia di Buzz | La conferenza stampa con Chris Evans

Il primo a prendere parola è Buzz Lightyear in persona, alias Chris Evans, con uno dei suoi tipici maglioncini, in stile Tassorosso. L’attore statunitense sottolinea la particolarità del progetto, che va a «esplorare un personaggio che tutti conosciamo bene in un’interpretazione leggermente più sfumata. Il Buzz che conosciamo è ovviamente un giocattolo e, come tale, ci sono certi modi in cui può muoversi nel mondo senza portare il peso che portiamo noi. Non deve preoccuparsi di malattie o delle conseguenze delle sue scelte, per cui è stato divertente metterlo in questa nuova situazione».

Interviene Taika Waititi, ponendo l’attenzione su «l’inarrestabile ricerca della storia perfetta» della Pixar. «E lo si può vedere nel tempo con i film. Li ho sempre guardati, non solo per divertimento, ma per studiare la struttura e l’economia del racconto».

Da Captain America a Buzz Lightyear | Entrare nei personaggi

Durante la conferenza è stato fatto notare a Evans di aver interpretato due icone della storia del cinema: Buzz Lightyear e Captain America. Ma se dovesse scegliere, chi sarebbe il suo preferito? «Beh, per quanto orgoglioso io sia di interpretare questo ruolo, di far parte di questo universo, la citazione “verso l’infinito e oltre” appartiene a qualcun altro. Mi sembra quasi di indossare i panni di qualcun altro. Perciò si fa del proprio meglio per onorarli, ma siamo onesti, è una frase di Tim Allen. Personalmente, sono il primo ad aver pronunciato  “Avengers assemble”».

Soffermandosi sui rispettivi personaggi, James Brolin ricorda di come all’inizio fosse all’oscuro della complessità del suo Zurg. «Ha di sicuro personalità multiple ed è un truffatore. E ci sono molte cose da imparare in questo film, un sacco di messaggi su come affrontare le cose, come risolvere i problemi ed evitarli. Per me è stata totalmente un’esperienza di apprendimento. Ho trascorso quasi diecimila giorni sul set e mesi a prepararmi in anticipo, scrivendo 25 pagine su come pensavo fosse il personaggio»».

«Nella mia vita ho fatto errori – prosegue Waititi – e questo mi ha permesso di entrare in sintonia con Mo. E soprattutto l’idea di prendersi le responsabilità e voler essere un eroe.

Penso che tutti vogliamo essere una qualche specie di eroe per qualcun altro.

Ma la cosa che mi ha interessato maggiormente è la ricerca di qualcosa là fuori, nel futuro, che non è tangibile e reale».

Per quanto riguarda la dinamica tra Buzz e il suo gatto robot Sax, a cui presta la voce Peter Sohn – presto in cabina di regia per un altro titolo Pixar – Evans rivela di amarla molto. «Peter ha fatto un incredibile lavoro. Ma mi piace l’idea che qualcuno come Buzz, che è molto autonomo, un tipo tutto d’un pezzo, abbia un supporto emotivo nelle sembianze di un gatto. Credo sia una bella metafora del fatto che tutti noi abbiamo bisogno di quei momenti in cui parlare dei nostri problemi». A questo punto non può non citare il fedele cane Dodger, vera e propria star del suo profilo Instagram…

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