In Sala
‘Lightyear-La vera storia di Buzz’. Verso l’infinito e oltre
L’emozionante storia dietro il mito: ecco il nuovo film Disney Pixar
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3 anni agoon
In sala, dal 15 Giugno, arriva Lightyear-La vera storia di Buzz.
La versione italiana vede Alberto Malanchino come Buzz. Con lui ci sono Ludovico Tersigni, Domitilla D’Amico, Massimiliano Alto, Rossa Caputo, Ester Elisha e Massimo Bitossi.
«Ognuno di noi prende delle decisioni sbagliate, ma trascorrere la vita a pentirsi di quelle decisioni invece che investire nel nostro futuro non è vivere, giusto? »- McLane
Lightyear-La vera storia di Buzz : la trama
Lightyear-La vera storia di Buzz : la recensione
Buzz Lightyear, appassionato Space Ranger, è in perlustrazione di un nuovo, misterioso, pianeta con la sua collega e miglior amica Aisha, quando, improvvisamente, vengono attaccati da insetti e piante rampicanti. Intenzionato a portare tutta la sua squadra in salvo, Buzz si mette in volo verso la Terra con tutto l’equipaggio ma, nella partenza, la nave da esplorazione su cui viaggiano si schianta sulle rocce del pianeta. Mortificato per l’incidente, Buzz decide che sarà solo suo il compito di riportare tutti a casa, ma la nuova missione si complica…
Era il 1995 quando il mondo si innamorava di Toy Story e dello speciale legame tra Woody, Buzz ed Andy. Dopo ben 27 anni, Disney e Pixar raccontano la storia dietro il giocattolo di Buzz. E questa storia è quanto di più bello la stagione dell’animazione cinematografica ci abbia offerto.
«Maggiore è la velocità di volo, più io viaggio nel futuro. Ho capito!»
Ostinato nella sua missione, Buzz non ascolta i consigli di Aisha, che gli chiede di aspettare prima di gettarsi a capofitto nell’ignoto. Buzz però, come risponde a tutti coloro che provano a farlo ragionare, è uno Space Ranger e non può fare altrimenti.
Intenzionato a raggiungere l’iper-velocità che permetterà di riparare ai danni, Buzz fallisce la sua prima missione, scoprendo di essersi assentato per quattro anni!
Spaesato dalla notizia, non può arrendersi e continua a riprovare. I suoi quattro minuti di tentativi però corrispondono a quattro anni di vita del suo equipaggio e, se per lui il tempo non passa, passa per chi aspetta che la missione si compia.
Rientrato dall’ultima, fallimentare, missione, scopre che la sua cara amica Aisha è morta e, per la prima volta, capisce di aver perso tutto.
Una questione di solitudine
La bellezza di questo film, oltre a quella di riportare in auge un personaggio a cui tutti siamo affezionati, è quella di mostrare il lato umano del grande eroe. Come la storia, la letteratura, e lo stesso cinema, spesso ci hanno insegnato, l’eroe è una persona solitaria. Le sue gesta, legate a un destino ineluttabile, lo conducono a compiere una serie di azioni che lo lasceranno solo. Come se Buzz si sentisse un predestinato, si scorda di non essere l’unico sul pianeta e, inevitabilmente, perde chi gli è più caro. La morte di Aisha lo pone di fronte a una solitudine, fisica ed emotiva, mai provata. L’eroe, ancora ignaro di essere tale, inizia ad avere un tentennamento e a ricondurlo sulla giusta via sarà solo un nuovo incontro.
«Verso l’infinito e oltre!»
Se nel 1995 avessimo pensato che un giorno avremmo visto il motivo per cui Lightyear era così importante, non avremmo di certo immaginato -o almeno non lo avrebbe fatto chi scrive- uno straniante viaggio nel tempo e, soprattutto, una tale frustrazione vissuta dal personaggio.