In sala il 13, 14 e 15 Giugno Nel mio nome : ecco il trailer!
Il docufilm è diretto da Nicolò Bassetti e vede tra i produttori esecutivi Elliot Page.
Presentato a Berlino, l’anteprima italiana è stata in occasione del Biografilm .
Nel mio nome : la trama
Nico ha 33 anni, Leo 30, Andrea 25 e Raff 23: vengono da varie parti d’Italia. Iniziano la loro transizione di genere in momenti diversi delle loro vite. Giorno dopo giorno, devono affrontare con grande coraggio gli ostacoli che gli pone davanti un mondo strettamente binario.
Avere una vita dignitosa e appagante è una questione di sopravvivenza.
Devono essere risoluti, infinitamente pazienti e soprattutto sono consapevoli che per superare le avversità hanno bisogno di una buona dose di ironia.
Il cast è composto da Andrea Ragno, Nicolò Sproccati, Leonardo Arpino, Raffaele Baldo, Luisa Fizzarotti, Dario Sebastio e Chiara Battistini.
«Quello che rende Nel Mio Nome unico, per me, è il modo in cui presenta, ingegnosamente e intenzionalmente, tutti i diversi pezzi che costituiscono l’identità di una persona.
È una meditazione sull’umanità trans e non ho mai visto un altro film come questo. Sapere che Bassetti ha consultato attentamente il suo figlio trans nel corso della lavorazione è una cosa bellissima per me, e penso che quell’esperienza di vita e quell’input siano evidenti nella prospettiva del film. Sono onorato di prenderne parte e non vedo l’ora che lo vedano tutti » Elliot Page
Nicolò Bassetti
Bassetti è autore e regista. Nel 2013 scrive Sacro Romano Ga, da cui viene tratto il documentario Sacro GRA di Granfranco Rosi, vincitore del Leone d’Oro alla 70° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
La sua prima regia è il documentario indipendente Magnifiche Sorti, le storie di persone sull’ultima Esposizione Universale, Expo 2015, una colossale astronave che atterra in mezzo a un suburbio.
Su Nel mio nome, di cui è disponibile il trailer, afferma : «Il progetto del film documentario Nel Mio Nome nasce da un’idea avuta insieme a Matteo, uno dei miei tre figli, transgender F to M di ventisei anni. La particolarità del lavoro è nel doppio sguardo genitore-regista. Nell’associare l’intensità dell’esperienza che sto vivendo da genitore alla distanza necessaria allo sguardo del regista. Il vissuto e la sensibilità del genitore hanno generato negli interpreti la fiducia indispensabile per avvicinarmi a loro da regista, per immergermi nelle loro emozioni, per stabilire con ognuno un rapporto intimo, di complicità.»