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‘Memoria’, il film di Apichatpong Weerasethakul con Tilda Swinton

Un viaggio multisensoriale sorretto dai ricordi di un tempo passato

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Un viaggio multisensoriale sorretto dai ricordi di un tempo passato. Memoria, con una straordinaria Tilda Swinton, dopo essere stato in sala con Academy Two, arriva su MUBI dal 5 agosto.

Il regista rinuncia a ogni compromesso offrendo un racconto vivo e schivando qualsiasi canone

Memoria, la storia

Jessica, interpretata da Tilda Swinton, è una botanica in viaggio verso Bogotà per assistere alla sorella ricoverata in ospedale. Nel momento in cui giunge nella città colombiana, comincia a sentire uno strano rumore che la tormenta giorno e notte. Nello scoprire l’origine del suono, s’imbatterà in diverse figure, dall’archeologa Agnés a un pescatore, Hernàn, che risiede nella foresta amazzonica.

Memoria, la recensione

Ci vuole tempo per assorbire quanto visto in Memoria. Un film che stordisce e che porta con sé messaggi lontani e indecifrabili. Le certezze lasciano spazio ai dubbi, e la materia si anima sempre più  nel corso di tutto il film. Apichatpong Weerasethakul, regista di Cemetery of Splendour, non lascia via d’uscita e costringe a seguire Jessica in questo suo tormento fatto di ascolti (il rumore è solo uno dei tanti suoni del film) e di un silenzio capace di scalfire molto più di quel tonfo assillante. La scena successiva è forse quella più evocativa dell’intero racconto, perché coinvolge un coro di luci in totale armonia. I primi segnali in cui suono e immagine s’innescano in un linguaggio che pochi, a cominciare da Jessica, riescono a percepire.

In cerca di risposte

La protagonista comincia a vagare senza un chiaro riferimento. Ed è un po’ la stessa sensazione che si prova vedendo Memoria, come se non ci fosse un oggetto o una storia a cui aggrapparsi. Si è un po’ in balia degli episodi che avvengono senza un chiaro riferimento narrativo, marcando di fatto la scelta dell’autore di basarsi più sulla parte estetica che sul legame profondo delle cose. Apichatpong Weerasethakul opta per un montaggio che si scontra con i canoni classici (ad esempio le lunghe sequenze a telecamera fissa), e sfrutta il disorientamento di Jessica in un mondo lontano dalla realtà. L’unica bussola che ha in mano in questo momento è quel rumore che non la lascia più andare, come dimostra il fatto che una delle prime azioni di Tilda Swinton sta nel creargli un’identità definita in uno studio di registrazione.

Il flusso dei ricordi passati

Un atto che anche in quel caso significa memorizzare. Marcare, cioè, quella presenza che sfugge al nostro controllo e che diventa parte del tutto. Il film, infatti, inquadra il tema della memoria non come esperienza personale ma come un discorso corale, legato a oggetti che si possono toccare (lo scheletro, un sasso) e a uno spirito che rimane immutato insieme alle sue storie. Hernàn dice di non aver bisogno di libri o di film perché ha tutti i racconti che vuole in un unico luogo. Forse mossi dal vento, dall’acqua, o da chissà quale presenza nell’universo. La forza di Memoria, oltre che al talento smisurato di Tilda Swinton, sta nel lasciare libero spazio all’interpretazione del nostro inconscio, cercando una risposta a quei frammenti di vita così distanti, ma che in quell’istante si completano in un unico flusso di esperienze.

Memoria, Cast

  • Tilda Swinton
  • Jeanne Balibar
  • Daniel Giménez Cacho
  • Juan Pablo Urrego
  • Elkin Diaz

Il film Memoria é stato prodotto da Kick the Machine, Burning, Anna Sanders Films, Match Factory Productions, Piano, Xstream Pictures, iQiyi

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