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‘Rembrandt à moi’! Il mio Rembrandt. Lotte intestine per possedere un capolavoro

‘IL MIO REMBRANDT’ mostra cosa rende il lavoro del pittore olandese così speciale e perché le sue opere tocchino le persone tanto profondamente.

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È arrivato nelle sale italiane il nuovo appuntamento della grande arte al cinema: ‘IL MIO REMBRANDT’ della regista olandese Oeke Hoogendijk.

Cos’hanno in comune Eijk e Rose-Marie De Mol van Otterloo, Thomas Kaplan, il Duca di Buccleuch, Eric de Rothschild e Jan Six? Niente se non una rara malattia viscerale e forse genetica che li collega alla bellezza di Rembrandt e al possedere le opere del maestro fiammingo. O ad alienarle. O a studiarle a fondo.

Tutti i protagonisti hanno infatti delle facce talmente antiche che, loro stessi sembrano usciti dai ritratti profondissimi e magici che Rembrandt sapeva creare e di cui risultano tuttora amanti, prigionieri e supporter.

Il film costruito come un thriller, con grande suspense porge, nel mondo ambientato tra Antichi Maestri, un mosaico di storie avvincenti. Punto in comune degli interessanti protagonisti internazionali è la passione sfrenata per i dipinti di Rembrandt che porterà a sviluppi drammatici e colpi di scena inattesi svelando paradossi, menzogne, interessi e sgomitate del profumato, non integerrimo mondo dell’arte.

Interviste singole narrano le personalità eclettiche e curiose dei possessori di arte a livelli milionari. Uno dei pregi del film è anche questo: aprire uno spiraglio della porta altrimenti chiusa ai non addetti ai lavori, sul mondo del collezionismo, sulle sue ossessioni, nevrosi e disagi.

Così oltre a narrare la bellezza pura, geniale, intelligente, maniacale di Rembrandt, delle sue pennellate veloci, corpose nelle presenze reali dei suoi ritratti, nei dettagli curati al massimo, nelle mani nodose dei protagonisti o nelle loro rughe solcate scopriamo anche le faide del possesso. In sostanza bello e brutto dell’arte.

La sinossi

Mentre collezionisti come Eijk e Rose-Marie De Mol van Otterloo, l’americano e filantropo Thomas Kaplan e lo scozzese Duca di Buccleuch mostrano il legame speciale che hanno con i “loro” Rembrandt, il banchiere Eric de Rothschild mette due Rembrandt in vendita, innescando una dura battaglia politica tra il Rijksmuseum e il Louvre.

Il film segue anche l’aristocratico mercante d’arte olandese Jan Six sulle tracce di due “nuovi” dipinti di Rembrandt: uno snervante viaggio di scoperta che pare la realizzazione del suo più grande sogno d’infanzia. Ma quando è accusato di avere violato l’accordo con un altro mercante d’arte, il suo mondo collassa.

Seguendo tutte queste storie, ‘IL MIO REMBRANDT’ mostra cosa rende il lavoro del pittore olandese così speciale e perché le sue opere tocchino le persone tanto profondamente.

Coincidenze dell’arte e suoi miracoli

Connessione diretta tra un dipinto di Rembrandt e l’omonimo discendente di uno dei suoi più grandi amici. Jan Six – o Jan Six XI, – è il discendente del suo omonimo Jan Six, commerciante d’arte e amico intimo di Rembrandt.

Six (Amsterdam, 14 gennaio 1618 – Amsterdam, 28 maggio 1700) fu non solo amante dell’arte, mecenate di Rembrandt, borgomastro di Amsterdam, ma anche padre di undici figli; proficuo letterato e poeta fu autore di tragedie. Ebbe un enorme collezione di opere d’arte nota. Per la stessa energia, l’omonimo mercante d’arte e storico di Amsterdam, occhio esperto, nel 2016 aveva attirato l’attenzione di tutti gli amanti della pittura di Rembrandt con una sua incredibile scoperta.

Durante un’asta da Christie’s, Jan Six aveva adocchiato il ritratto di un giovane chiaramente inspirato a Rembrandt. Il quadro non aveva data né firma: il valore stimato era stato stabilito tra le 15 e le 20.000 sterline. Six lo comprò per 137.000.

Dopo alcuni accertamenti si è scoperto non solo che aveva ragione, ma anche qual era la sua identità. Attente analisi, un anno di restauri e quindici esperti di fama internazionale sostengono si tratti di un autentico Rembrandt, parte di un progetto più ampio, dipinto intorno al 1633, completamente sconosciuto, in possesso della stessa famiglia britannica per secoli. Da lì la tragedia.

Due parole sulla regista

Dopo il successo del pluripremiato documentario THE NEW, la regista di RIJKSMUSEUM (2014), Oeke Hoogendijk, affronta nuovamente un grande soggetto per raccontarci una storia che parla di e per gli amanti dell’arte, del bello, dei misteri che avvolgono non solo l’identificazione di tele milionarie, ma anche i perché dei protagonisti che la gestiscono e posseggono.

Il mio Rembrandt è un evento Nexo Digital in collaborazione con Piece of Magic. La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital. Per il 2022 la Grande Arte al Cinema è distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital con i media partner Radio Capital, Sky Arte, MYmovies.it e in collaborazione con Abbonamento Musei.

Diretto dalla regista olandese Oeke Hoogendijk, il film è ambientato nel mondo degli Antichi Maestri, con un mosaico di storie avvincenti in cui la passione sfrenata per i dipinti di Rembrandt porta a sviluppi drammatici e colpi di scena inattesi.

Il trailer

Potete vedere il trailer qui e more info

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