Un film prezioso ed interessante che ci immerge in atmosfere e culture che paiono magiche e intrise di mistero. Dal 10 agosto nei cinema italiani con Movies Inspired
Dal Festival di Cannes e dal TFF arriva in sala con Movies InspiredIl giuramento di Pamfir, opera prima del regista Dmytro Sukholytkyy-Sobchuk.
Nel CAST: Oleksandr Yatsentyuk, Stanislav Potyak, Solomiya Kyrylova, Olena Khokhlatkina.
Un film che si addentra nei riti, religiosi e pagani, di una popolazione assai legata alla propria tradizione. La pellicola ci permette di approcciarci ad una nazione oggi al centro dell’attenzione, mettendo, questa volta, completamente da parte le vicende del conflitto ancora in corso.
Un film prezioso che trasporta lo spettatore in territori e culture che paiono frutto di favole o antiche leggende.
Il giuramento di Pamfir – la trama
Un ancor giovane capo famiglia soprannominato Pamfir fa ritorno dalla Germania (dove lavora per guadagnare i soldi necessari a tornare in patria) alla natia Bucovina, nei Carpazi, al confine con la Romania.
Mentre è in preparazione la tradizionale festa locale del carnevale di Malanka ( che prevede un rito in cui la popolazione maschile si traveste con inquietanti costumi fatti di erbe arrotolate tra loro) un incidente provoca un incendio. Importanti documenti verranno irrimediabilmente persi.
Ciò induce Pamfir a dover cedere alle richieste di un boss locale di eseguire illeciti traffici di bevande alcoliche per suo conto esponendolo ad un grave rischio per se e la famiglia.
Ma per il bene della propria stirpe, Pamfir è disposto a fare questo e non solo.
Pamfir – la recensione
L’originalità di Pamfir è quella di saper catapultare lo spettatore dentro gli usi ed i costumi di una società ancorata alle antiche suggestioni di un passato in cui religione ed eresia sapevano fondersi in modo inestricabile.
Il Giuramento di Pamfir è un dramma che riproduce il mito biblico di Abramo secondo i canoni della tragedia greca. ha affermato il regista.
Il film scandaglia bene i personaggi principali, che si restringono alla stretta cerchia familiare del nostro protagonista. Ognuno di loro viene descritto nelle proprie sfumature personali in modo realistico e con la lucidità di chi riesce a raccontare storie senza farsi condizionare da ricatti emotivi. Questo senza rinunciare a saper cogliere elementi introspettivi acuti e ben delineati.
Ne scaturisce un film originale e prezioso che sa alternare il ritmo sostenibile di una storia di illeciti contrabbandi a racconti popolari, incentrando la storia nel clima di una festa locale che attinge ad antiche radici tutt’altro che dimenticate.
PRODUZIONE: Bosonfilm, Jane Yatsuta. COPRODUZIONE: Les Films d’Ici, Madants (Poland), Quijote Films.
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