Marcel!, film d’esordio (2022) alla regia di Jasmine Trinca è prodotto da Cinemaundici e Totem Atelier con Rai Cinema, in collaborazione con Phon Films e con Vision Distribution.
Il film è stato recentemente rilanciato su Raiplay. Vi basterà iscrivervi gratuitamente per vederlo.
Marcel! – la trama
Una bambina ama sua madre, ma sua madre ama Marcel, il suo cane che usa nei suoi spettacoli teatrali itineranti.
La figlia si impegna nell’imparare a suonare il saxofono per attirare la sua attenzione e approvazione.
Un evento imprevedibile le porterà in viaggio, avvicinandole e svelando loro, oltre ogni dolore, le vie grandi e segrete dell’amore.
Un punto d’arrivo
Quello di Jasmine Trinca è un debutto nel lungometraggio, riuscito. Estensione-ri creazione del cortometraggio Being my mom, primo esperimento dell’attrice dall’altro lato della macchina da presa. Nel corto (premiato come Miglior Cortometraggio nella sezione Orizzonti del Festival di Venezia 2020), respirano e vivono quelle che saranno le protagoniste di Marcel!: una madre ed una figlia.

La ragazza, insonne. La madre, artista. Il cane, di nome Marcel. La piccola ama immensamente sua madre, ma sua madre ama Marcel più di ogni altra cosa.
Marcel! allarga la riflessione della regista sul concetto di ricordo. Lo sguardo di Jasmine, bambina, nei confronti di sua madre, trasfigurato, gettato in una storia pura, semplice, come una favola. Dentro una Roma bellissima nella sua rigenerata verginità, che soltanto alcuni quartieri ormai (come una parte della Garbatella) sono capaci di svelare. Più ‘piccola’, più umana, più vera nei colori del giorno e della notte che emergono, da tempo dimenticati, ignorati: un mondo lontano e perduto.
In questo universo, la piccola (l’ipnotica Maayane Conti) vive a pochi isolati dalla mamma. La madre (la keatoniana Alba Rohrwacher) è un’artista di strada, che ha occhi solo per Marcel, il suo cagnolino e partner inseparabile dei suoi spettacoli. La figlia si sente completamente trasparente: ama moltissimo la mamma ma è di fatto rifiutata da lei. Sopra al suo letto, a casa dei romanissimi nonni (Giovanna Ralli e Umberto Orsini), campeggia la foto del suo bellissimo papà: un pittore, un artista anche lui, totalmente idealizzato nei ricordi e nei racconti della nonna.
Improvvisamente, la catastrofe: Marcel sparisce, non si trova. Cosa succederà, al rapporto tra madre e figlia, adesso?
Il racconto di Marcel! si snoda attraverso piccoli capitoli che, a mo’ di ‘filastrocche’, assembrano un puzzle perfettamente ricomposto soltanto nel finale. Prima, i singoli protagonisti: la bimba e la sua insonnia. La madre e la sua arte, la sola ragione per vivere e con cui vivere – All’arte si deve la vita! – che non si incastrano come dovrebbero. In mezzo c’è molto, tanto, di cui ciascuna deve liberarsi, lasciare andare, per poter stare in pace con se stessi e riconoscersi davvero come madre e figlia.
Un mondo naïf dentro la realtà
Marcel! è un luogo senza tempo e senza spazio, nel quale confluisce un visivo che amplifica e aliena la realtà da favola con poetiche attenzioni ai dettagli, ai personaggi caratterizzati nel trucco, nei costumi, alle location, sfondo delle avventure di mamma e figlia, capaci di lasciare un senso di meraviglia e bellezza in chi guarda. Anche le musiche ci trasportano in questo singolare stato di irrealtà, di poesia dove, un brano come Ci sarà si scrolla di dosso tutta la polvere accumulata, avendo il suo incredibile senso.
Brave le interpreti e tutti gli attori e colleghi di Jasmine Trinca che ritroviamo. Alba Rohrwacher, una Buster Keaton travestita da pantera, buffa ma sensuale (così la definisce la regista), è perfetta nel rendere con naturalezza un distacco materno, una netta separazione del suo utero da chi lo ha contenuto e vi è cresciuta dentro. Maayane Conti è già una promessa: Jasmine Trinca vorrebbe diventasse la sua Antoine Doinel, ce lo auguriamo!