Love, Death & Robots Vol. 3 è la terza parte di una serie antologica di animazione per adulti prodotta da Joshua Donen, David Fincher, Jennifer Miller e Tim Miller per Netflix.
Ognuno degli episodi della serie è realizzato da un team di animatori differente e proveniente da paesi diversi. Gli episodi trattano vari generi, tra cui fantascienza, horror e commedia, tutti legati dalle tre tematiche principali: amore, morte e robot.
Love, Death & Robots rappresenta un unicum nel panorama audiovisivo e seriale, per diversi motivi. Da una parte, abbiamo uno dei primi esempi di autorialità targata Netflix, con una raccolta di cortometraggi in cui la sperimentazione la fa da padrona.
Dalla parte del genere di animazione, invece, non si era mai visto un tale successo mediatico e di critica nei confronti di un prodotto di altissimo budget ma di caratura prettamente sperimentale. Solo con Animatrix abbiamo intravisto le potenzialità di questi prodotti, senza, però, tale successo.
Già con la sua prima stagione, Netflix dichiara le sue intenzioni al grande pubblico: stupire e colpire lo spettatore con corti animati di ogni tipo. Una compilation di diciotto opere, pubblicate nel Marzo 2019 e lavorate sia in 2D che 3D, con una sorprendente varietà di stili. Da action films di pura tamarraggine estetica, a racconti comici e satirici sulla superficialità popolare, fino ad arrivare a esercizi di stile profondi e ricchi di umanità.
Netflix fa tombola e mette subito in produzione il secondo volume, che esce due anni dopo, nel 2021. L’attesa del pubblico è tanta e la “grande N” cerca di soddisfarla con otto nuovi cortometraggi. Nonostante il numero abbastanza esiguo, rimane cristallina la grande qualità tecnica e compositiva della serie, sempre ricca di idee e spunti interessanti.
Tra tutti, splende il talento di Robert Valley, regista di Zima Blue e Ghiaccio, due dei corti più ispirati della serie, che, con un uso anacronistico della palette cromatica e dei chiaroscuri, crea mondi dalle forme distorte, dove l’uomo e la macchina collidono l’un l’altro in cerca di risposte sulla propria esistenza. Valley è sicuramente uno dei prospetti più interessanti del futuro animato.
Netflix annuncia subito una nuova raccolta di nove episodi per l’anno successivo, a confermare che il secondo ed il terzo volume dovevano essere un’unità singola, venutasi a separare per problemi produttivi.
Arriviamo al Maggio 2022, dove viene rilasciata la terza raccolta di cortometraggi animati.
Nelle sue precedenti parti, Love, Death & Robots ha saputo accontentare ogni tipo di pubblico: da coloro interessati solo a corti di grande lavoro tecnico e di intrattenimento semplice ma efficace, agli spettatori col palato più esigente e fine, desiderosi di prodotti inusuali per il panorama mainstream.
Il terzo volume non ha paura di mettere in mostra allo spettatore i grossi muscoli che ha allenato nel corso degli anni. Sin dal primo episodio sono evidenti una computer grafica sempre di alto livello e delle basi artistiche più che solide. Ciononostante, a questo “scintillante uomo di latta” manca la parte più importante: un cuore vero e originale.
L’intreccio delle storie risulta trito già visto (anche dalle vecchie puntate), il character design non cerca mai di spingersi più in là del dovuto e la presenza di grandi nomi (Rosario Dawson e Mackenzie Davis, ad esempio) non viene sfruttata.
La satira futuristica di Tre Robot: Strategie d’uscita è troppo poco cattiva per essere definita tale, le sparatorie ed esplosioni di Sepolti in sale a volta sono più idonee ad una cutscene di un videogioco e il messaggio intrinseco di Sciame risulta debole e raffazzonato all’interno di un’opera davvero inconsistente.
Anche un corto come Un brutto viaggio, dove si sente l’evidente impronta registica di David Fincher, non riesce a sbalordire molto a causa di una storia e una narrazione con fondamenta troppo deboli.
Nonostante la presenza di lavori alquanto validi, come La Notte dei Minimorti, Mason e i ratti o Morte allo squadrone della morte, Netflix sembra aver deciso di abbandonare quella voglia artistica dei cultori dell’animazione, in nome di una spettacolarizzazione fine a sé stessa.
O almeno, così pare fino alla visione degli ultimi quindici minuti della serie, ovvero Jibaro di Alberto Mielgo.
I mille mutevoli volti di Jibaro
Jibaro è un’opera complessa. Complessa da vedere, comprendere, analizzare e metabolizzare. Un capolavoro per cui non siamo ancora pronti in quanto rappresentante del futuro che l’animazione ha in serbo.
Tanti sono gli aspetti di discussione. In primis, la regia di Alberto Mielgo, già autore del sorprendente La Testimone, corto del primo volume elogiato da pubblico e critica. Il regista spagnolo costruisce una frenetica e sapiente alternanza di campi larghi curati nel minimo dettaglio e primissimi piani lavorati in maniera pregevole.
É da sottolineare anche il lavoro egregio nello studio dei movimenti del corpo, che divengono il mezzo di comunicazione portante in assenza delle parole. Da qui, un grandioso sonoro fondato sulle strazianti grida dell’uomo e della natura stessa.
L’animazione ultra-realista, ornata dall’utilizzo di scarabocchi e onomatopee fumettistiche tipiche dei lavori di Mielgo, si intreccia perfettamente al racconto. Una storia d’amore corrotta tra una sirena simbolo del male terrestre e un soldato sordo che vive solo dei suoi istinti primitivi.
Infine, il suo messaggio, fonte di grande discussione tra il pubblico. C’è chi dice che Jibaro racconti le relazioni tossiche umane, chi il maschilismo opprimente, chi il costante danno dell’uomo nei confronti della natura e chi una rappresentazione fiabesca delle razzie dei conquistadores in America.
Sorprenderà sapere che ogni affermazione è corretta in quanto Jibaro racconta tutto questo e molto di più. Un’opera talmente intrinseca all’uomo, alle sue pulsioni e ai suoi ideali da essere così ricco di chiavi di lettura. Un lavoro di pura avanguardia animata che verrà compresa appieno solo dalle future generazioni di cineasti.
Love, Death & Robots Vol. 3, il trailer
Love, Death & Robots
Anno: 2022
Durata: 9 Episodi
Distribuzione: Netflix
Genere: Animazione
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