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FESTIVAL DI CINEMA

‎5ª edizione Visioni Fuori Raccordo: “Rock Man” di Mattia Epifani

Il Miglior Documentario del Visioni Fuori Raccordo 2011 è “Rock Man”: primo lavoro italiano dedicato alla nascita ed all’evoluzione del Reggae nel nostro Paese.

Pubblicato

il

 

Anno: 2011

Durata: 53′

Genere: Documentario

Nazionalità: Italia

Produzione: Invisibilia Film

Regia: Mattia Epifani

Il Visioni Fuori Raccordo Festival 2011 premia come Miglior Documentario il primo lavoro totalmente italiano dedicato alla nascita ed all’evoluzione del Reggae nel nostro Paese. Rock Man, di Mattia Epifani – nato dal successo ottenuto dal libro Dai Caraibi al Salento di Tommaso Manfredi – è un docufilm carico di una nostalghia difficile da dimenticare; innanzitutto per un tempo che fu (anni ’70-80) e la voglia di prendersi la propria vita, di cambiarla, di proporre un’alterità di essere ed esistere, che anche nel Sud (e in Puglia nello specifico) fermenta dentro sollecitazioni pure musicali, e in esse, attraverso una folgorazione: il reggae e la cultura giamaicana che esplosero nei pieni anni ‘80 con la dub Salentina di gruppi come i Different Stylee e gli Struggle. E nostalghia per quella che è stata una figura centrale di quegli anni, colui che ha gettato i semi del dub e del reggae in Puglia, andando ad influenzare-generare la nascita di uno dei gruppi di punta del genere: i Sud Sound System.

Militant P alias Piero Longo regge sulle sue robuste e salde spalle tutto il peso del racconto, che è umano e sociale. Il reggae incarna perfettamente (lo scambio visivo tra le testimonianze dei fautori di quella rivoluzione musicale raccolte negli anni ‘90 e le immagini dei giovani salentini degli anni ’70-80 riuniti per strada, nei locali, vibranti di pulsioni dentro una musica capace di penetrare e assorbire questa indescrivibile voglia di esistere e fare, lo rende palpabile e autentico) l’alito di energia trasmessa e scambiata, la voglia di rinnovamento, di antagonismo politico-sociale.

Piero Longo, insieme alla sua triste vicenda, è la testimonianza di colui che ha vissuto a cavallo di un passaggio, rimanendone in parte consumato. La disumana energia e la dirompente poliedricità che hanno da sempre contraddistinto la sua personalità, e la dissociazione psicologica che lo ha toccato agli inizi degli anni ’90 incarnano tutta la frustrazione di un’intera generazione, schiacciata dentro un anelito di libertà, possibilità infinite e il livellamento ideologico-sociale seguito alla fine degli ‘anni dell’illusione’. Documento davvero prezioso e necessario, Rock Man, specie in questo momento storico, nell’ingolfato Paese che l’Italia purtroppo è diventato…

Maria Cera

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