Approda in blu-ray, sotto il marchio Disney, Red, diretto della esordiente Domee Shi, nativa della Cina e già premio Oscar per il cortometraggio Báo. Del resto, non è certo un segreto l’ammirazione da parte della major di Zio Walt e della Pixar nei confronti della celluloide d’animazione orientale. In quanto numerosi sono gli omaggi e i riferimenti che hanno inserito negli ultimi tempi all’interno delle loro produzioni. Fino alla conferma decisiva rappresentata, appunto, da quest’opera del 2022, atta ad alimentare una vena creativa pronta ad abbracciare qualsiasi cultura e stile artistico.
Opera volta a portare in scena una storia di crescita adolescenziale capace di andare al di là della fantasia.
Con protagonista cinese e un racconto che molto ha a che vedere sia col regno dei manga giapponesi che della Cina stessa. La storia della tredicenne sino-canadese Meilin, una ragazzina iperattiva di Toronto che sta attraversando il suo periodo di pubertà. Come? Trascorrendo le giornate insieme alle coetanee e manifestando un vero amore per la boy band 4*Town; nonché tenendo nascosto un sentimento nei confronti del diciassettenne Devon. Ma, dopo una figuraccia dovuta all’iperprotettiva madre Ming, si sveglia facendo suo malgrado una scoperta mostruosa. Infatti, ogni volta che si emoziona o si innervosisce eccessivamente si trasforma in un grosso animale peloso rosso, incrocio tra un panda e una volpe.
Un imprevisto che non può che provocarle disavventure tra i banchi di scuola e le mura di casa e che, di conseguenza, tenta di non rendere evidente agli occhi degli altri. Man mano che risulta chiaro si tratti di un cambiamento dovuto al suo percorso di crescita. Quindi, nel visionare Red è impossibile non pensare al maestro nipponico dei cartoni animati Hayao Miyazaki. Soprattutto a causa del fatto che sia una tipologia di animazione tipicamente proto-orientale a caratterizzarlo. Per non parlare della narrazione e del ricorso, più del solito, a gag slapstick.
Giappone e Cina, dunque, si mescolano in un’esplosione di colori all’insegna di un lungometraggio destinato a divertire attraverso un ritmo sfrenato.
Un ritmo degno del tenore di vita della stessa Meilin, in modo che lo spettatore s’immedesimi a dovere col suo sguardo altamente giovanile. E l’aria che si respira, alla fine, è quella di un certo intrattenimento cartoonistico appartenente alla vecchia scuola. La scuola del tubo catodico degli anni Ottanta, per intenderci, che finisce per avvolgere in un nostalgico velo di magia dagli occhi a mandorla. Quattordici minuti dell’estratto La vita in un’inquadratura e otto di Crea la tua boy band occupano la sezione extra del disco di Red. Insieme ad un commento audio della regista, della produttrice Lindsey Collins e del direttore della fotografia Mahyar Abousaeedi.