La famiglia ideale, comedy spagnola diretta da Arantxa Echevarria, arriva in streaming su Netflix dopo l’uscita al Cinema in patria nel 2021. Distribuzione Universal.
Molto c’è della classica pellicola italiana ma con tanti limiti.
Sottotitolo del film? Lotta di classe”,(ma senza la necessaria ironia) stratificazione sociale, personaggi vuoti e poco approfonditi.
Siamo a Madrid . Da una parte c’è la famiglia di Pablò (Gonzalo Ramos), avvocato belloccio e figlio di Ernesto e Lucia (borghesi agiati e apprezzati in società). Dall’altra, in periferia, vive invece Sara ( Carolina Yuste) che insegna fitness. I genitori, poco acculturati, non sono esattamente i classici ‘cittadini’ ma denotano origini semplici che li connotano come decisamente “ruspanti” e alla buona.
I due giovani, inevitabilmente innamorati, devono far fronte al momento decisivo: comunicare ai parenti la loro storia consapevoli di poter creare un vero” terremoto parentale”.
Dinanzi a loro tanti , prevedibili, ostacoli: una precedente fidanzata bella, in carriera e appartenente alla classe alta, mille stereotipi da abbattere e un imprevisto colpo di fulmine per uno dei personaggi…
La famiglia ideale: quelle pellicole da definire
Si sentiva sul serio la necessità di un’altra commedia sentimental famigliare su Netflix? Non proprio…ma il successo era inevitabile.
Questo nonostante nel film manchi forse l’elemento essenziale per una pellicola del genere: la farsa ironica, la pantomima, che avrebbe dovuto trasformare il ridicolo in un “intelligente” ( o almeno simpaticamente comico) scambio di battute al vetriolo o politically scorrect tra i membri della famiglia ( che in realtà ben poco interagiscono fra loro nella stessa scena).
Non siamo purtroppo ne dinanzi ad una brillante commedia alla Almodovar, ne nella profondità di pellicole a sfondo social antropologico come Indovina chi viene a cena, ne nel dissacrante universo ilare dei Fotter di Ti presento i miei con Ben Stiller . Ci troviamo solo nel limbo di indeterminatezza di una pellicola che non si classifica totalmente come rom com o come family comedy e che è priva di quella sottile crudeltà delle pellicole (tante) a cui si richiama.
Il film evidenzia i suoi limiti soprattutto nella difficoltà della regia a scegliere quale direzione dare alla sua opera, lasciando ogni cosa quiescente , sotto un pesante mantello di superficialità. Arriverà Sfigatto a tirare lo sciacquone di Dustin Hoffman?
Peccato soprattutto per il non aver saputo valorizzare un cast discreto fra cui spicca la brava Belèn Rueda ( The Orphanage).