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‘Bang Bang Baby’ intervista a Giuseppe De Domenico

'Bang Bang Baby' è la nuova serie italiana Amazon Prime con, tra i protagonisti, anche Giuseppe De Domenico, già presente in un altro prodotto seriale, quello di 'ZeroZeroZero'

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giuseppe de domenico

In attesa dei prossimi cinque episodi di Bang Bang Baby, abbiamo fatto qualche domanda a uno dei protagonisti: Giuseppe De Domenico. Nella serie originale Amazon interpreta Rocco, al fianco di una giovanissima protagonista e di tanti altri nomi del panorama italiano.

Bang Bang Baby per Giuseppe De Domenico

Inizio subito dall’ultimo progetto che ti vede coinvolto, Bang Bang Baby. Innanzitutto, cosa significa per te far parte di questa serie Amazon italiana?

Sicuramente la serie è un prodotto che ha l’intento di sorprendere, soprattutto per lo stile. E io sono super orgoglioso di farne parte. Sembra banale come risposta, però veramente ho quella sensazione di felicità e orgoglio che mi fa dire «faccio parte di un progetto che dice la sua». E questo, per chi vuole fare questo mestiere, non è così scontato. Addirittura alla première che abbiamo fatto a ridosso del debutto, la sensazione che si percepiva era quella di una compagnia teatrale che stava per entrare a fare uno spettacolo, tanto era il senso di coesione, orgoglio e appartenenza al progetto. Tra noi del cast ci siamo uniti molto, c’è stato grande supporto e vicinanza. Sarà anche legato al fatto che ci siamo ritrovati a girare in piena pandemia, da ottobre 2020 a giugno 2021.

Com’è stato viaggiare negli anni ’80? Se non sbaglio i progetti ai quali hai preso parte sono stati sempre ambientati nel presente. Come ti sei approcciato a questo fattore temporale?

Per il personaggio che ho interpretato, quello di Rocco, è stato divertente. Mi sono anche ritrovato a guidare Ferrari degli anni ’80. C’è stato un lavoro immenso della produzione, con un’attenzione ai dettagli incredibile. E questo ha fatto sì che il progetto potesse permettere di alzare l’asticella.

Il personaggio di Rocco

Come descriveresti il tuo personaggio con un aggettivo o con una frase?

Per me Rocco è una sfida incredibile, più precisamente userei questa frase: una sfida di leggerezza. Io, come persona, sono molto mentale, a volte poco istintiva, tendo con i miei amici a fare il punto della situazione e tante riflessioni. Rocco è l’opposto, lui vuole arrivare a fine giornata, avendo il suo divertimento, non avendo calpestato nessuno. Si può dire che è una persona risolta, giovane, fresca.

giuseppe de domenico

Sulla base dei primi cinque episodi già usciti, oltre a preannunciarsi risvolti inaspettati per la seconda parte, mi viene da fare una riflessione sul tuo personaggio. Qui l’ho visto un po’ più nascosto rispetto ad altri e ho come la sensazione che sarà un personaggio chiave nella seconda parte. Sei d’accordo?

Quello che mi hai detto è una grande soddisfazione. Di sicuro nella seconda parte Rocco troverà un po’ più di spazio. Riguardo alla poca presenza, quando ho incontrato Andrea Di Stefano (ideatore e sceneggiatore, ndr) ai primi provini, lui era molto contento di darmi questo ruolo perché aveva bisogno di qualcuno che sostenesse la scrittura di servizio. Ecco perché dico che per me Rocco è stato una sfida importante. Io venivo da ZeroZeroZero dove avevo un arco narrativo tragico da portare avanti, ma comunque un percorso chiaro. Quindi ero e sono stra-contento del ruolo di Rocco, perché credo di aver bisogno di fare ancora nuove esperienze. E accettare di stare in seconda fila era un’occasione d’oro per poter sperimentare senza il peso della responsabilità.

Giuseppe De Domenico in ZeroZeroZero

Visto che l’hai citata, parliamo di ZeroZeroZero. Bang Bang Baby non è, infatti, la prima serie alla quale hai preso parte. Cosa pensi abbiano in comune queste due serie e in cosa si differenziano?

Quello che le accomuna è sicuramente l’operazione produttiva del nostro paese che vuole essere competitiva con l’estero. In entrambe è presente questo atteggiamento e, per me, è incredibile sapere di aver fatto parte di tutte e due. La differenza, invece, sta nello stile e nella richiesta da parte della regia, soprattutto nei miei confronti. ZeroZeroZero ha un taglio di iper-realismo. In Bang Bang Baby invece i generi cambiano da episodio a episodio.

Hai ragione e, con loro, cambia anche la luce che è una delle cose che forse colpisce di più fin da subito. 

Esatto. È come se la regia e lo stile accompagnassero il percorso emotivo. E infatti si tratta di un racconto emotivo. La regia si muove seguendo quel clima, quello di una giovanissima ragazza.

E questo lo rende un prodotto più che valido. E italiano.

Appunto. A dimostrazione che ci sono prodotti più che validi. A questo proposito un’altra operazione che in passato ho adorato è stata quella di The young Pope e The new Pope. Ma la presenza di attori stranieri, in quel caso, dava più l’idea dell’internazionale.

Sul set di Bang Bang Baby

Com’è stato lavorare con i colleghi di Bang Bang Baby? Sia il tuo personaggio che tu, Giuseppe De Domenico, in quanto attore, siete un po’ una sorta di collante tra il grande nome di richiamo come, per esempio, Adriano Giannini e la giovanissima protagonista e, in generale, tra l’adulto e l’adolescente.

La cosa bella di stare in mezzo è che io potevo parlare con entrambi i poli opposti. Per esempio i grandi avevano le loro dinamiche e un sacco di aneddoti da raccontare. Dall’altra parte, invece, c’è la sperimentazione. Non puoi parlare come parli con loro a una ragazza piena di talento, ma che oggettivamente ha meno esperienza. Ognuno di noi, me compreso, era un tassello.

Giuseppe De Domenico prima di Bang Bang Baby

Faccio un passo indietro sulla tua carriera. Volevo chiederti qualcosa a proposito del film Euforia di Valeria Golino. Com’è stato prendere parte a questo progetto? E cosa ti ha lasciato?

È stata una bellissima esperienza. Ho iniziato facendo da spalla, ai provini. Sapevo tutto il copione e avevo interpretato tutti i personaggi. Quindi il ruolo che ho ottenuto è venuto a coronare mesi di lavoro e disponibilità che avevo dato. Valeria Golino è stata come una madrina che mi ha letteralmente preso per mano. Anche perché questa è stata la prima cosa che ho fatto dopo la scuola di teatro.

E poi non posso non chiederti qualcosa sul film tv su Paolo Borsellino. Tra trasposizioni, film, interviste la sua figura e quella di Giovanni Falcone sono state e sono ancora centrali. Ma ogni volta ogni prodotto riesce comunque a emozionare. Cosa ti porti dietro di quell’esperienza?

Quello è stato a tutti gli effetti il mio debutto televisivo ed era una docu-fiction, quindi, anche in questo caso, un mix di stili. In virtù di questa natura documentaristica, ho avuto il piacere di conoscere Manfredi, il personaggio che stavo interpretando. Di quell’incontro ricordo di essere stato in super imbarazzo mentre lui mi guardava incuriosito.

Il futuro

Progetti futuri?

Per il futuro non so cosa aspettarmi. Per indole sono sempre affascinato dallo studio e dalla ricerca. Ora ho deciso di vivere a Londra. Voglio capire cosa ha in serbo per me questo famigerato estero.

‘Bang Bang Baby’ la recensione della serie televisiva di Amazon Prime Video

Sono Veronica e qui puoi trovare altri miei articoli

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