‘Love Steaks’: quando i poli opposti finiscono per attrarsi…
Piccolo budget, due soli attori professionisti all'epoca non ancora famosissimi, al servizio di una commedia umorale e un po' strampalata, che tuttavia riesce a cogliere, almeno in parte, la sensibilità dello spettatore.
Dal 2 maggio è possibile recuperare Love Steaks, una delle opere giovanili dell’ormai assai celebre e apprezzato attore Frank Rogowski (il cattivo di Freaks Out, nonché attore di riferimento nella filmografia di Christian Petzold): una commedia tutta impeti di passioni e sentimenti, opera prima del regista Jakob Lass.
Love Steaks – la trama
Il venticinquenne Clemens giunge presso un albergo di un certo lusso, in una zona un po’ isolata di una località turistica baltica non meglio precisata. La struttura è dotata di un centro termale che offre un servizio di massaggi, e il giovane deve coadiuvare il personale addetto.
In attesa di una sistemazione definitiva, viene alloggiato in un ripostiglio della biancheria, che non gli lascia molte possibilità di privacy.
Mentre si introduce tra i dipendenti di quel complesso, Clemens si imbatte nella bella apprendista cuoca, Lara, una ragazza estroversa e un po’ maldestra che, approfittando della timidezza del suo nuovo collega, dal quale è attratta fisicamente, finisce per coinvolgerlo in situazioni imbarazzanti, soprattutto nei confronti dei superiori di entrambi.
Il ragazzo comprende presto che Lara ha problemi di dipendenza con l’alcol, che la mette in situazioni pericolose. Per questo, un giorno chiede ai suoi colleghi cuochi di non metterle a disposizione vini e liquori, diffondendo così in modo plateale la notizia del problema che la affligge.
La malignità dei colleghi finirà per causare il licenziamento della ragazza che, venuta a sapere dell’interessamento di Clemens, lo accusa di essere il responsabile della perdita del suo lavoro. Si affronteranno fisicamente, l’una picchiando, l’altro subendo, seguendo ognuno la propria indole e propensione caratteriale.
Sullo sfondo di una spiaggia deserta di fine stagione, i due, avvinghiati l’uno con l’altro, scopriranno di essere innamorati, tramutando la loro ira in affetto e baci.
Love Steaks – la recensione
Sulla falsariga del movimento nato da una idea di cinema di Lars Von Trier di metà anni ’90, e conosciuto come Dogma, il regista tedesco Jakob Lass si uniforma a un altro movimento simile, di origine americana, tipico dei 2000, noto come Mumblecore. Un cinema che impone, ai registi che lo seguono, un budget bassissimo, la narrazione di storie di giovani massimo trentenni, e l’utilizzo di sceneggiature spesso improvvisate, oltre che di un cast formato quasi totalmente da attori non professionisti.
Qui i dettami sono rispettati solo in parte, soprattutto per quanto riguarda il cast. Sullo sfondo sono tutti non professionisti, dipendenti della struttura alberghiera dove è ambientata la vicenda, ma il cast è sorretto dai due protagonisti (oltre al citato e bravissimo Rogowski, è attrice professionista la bella e spigliata Lana Cooper, già vista in Noi siamo la marea (2016), in concorso al TFF 34 e Questo sentimento estivo, (2015) di Mikhael Hers.
Il film ha dalla sua un buon ritmo, due interpreti che riescono ad amalgamarsi alla perfezione, ostentando caratteri agli antipodi che finiscono per attrarli in modo simbiotico, rendendo la loro storia, inizialmente un po’ ostica, un percorso amoroso travagliato che riesce a conquistarsi facilmente, ed anche con un certo calcolo, il favore dello spettatore. 6/10
Love Steaks
Anno: 2013
Durata: 89
Genere: Drammatico
Nazionalita: Germania
Regia: Jakob Lass
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