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Lo scopone scientifico

“L’assassino è sempre il maggiordomo” (sinossi ed epilogo dei film). Rubrica a cura di Francesco Massaccesi

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Anno: 1972

Regia: Luigi Comencini

Interpreti principali: Alberto Sordi (Peppino), Silvana Mangano (Antonia), Bette Davis (la vecchia miliardaria), Joseph Cotten (George), Mario Carotenuto (il “professore”), Domenico Modugno (Righetto)

Appena ristabilitasi da una malattia che l’ha lasciata sulla sedia a rotelle, un’anziana miliardaria americana non meglio identificata (“la vecchia”, come sarà chiamata per tutto il film) atterra in un aeroporto romano, con una giornalista radiofonica che l’attende per intervistarla sulla sua immensa fama e fortuna; durante il viaggio in auto, guidata dal maggiordomo e tuttofare George, la donna racconta dei suoi viaggi intorno al mondo, della sua splendida villa romana affacciata su una squallida baraccopoli e dei giochi con le carte, suo unico ed adorato passatempo, soprattutto nella forma dello scopone scientifico italiano

Ascoltando la radio, la ragazzina Cleopatra telefona alla madre Antonia, che lavora facendo le pulizie in un autosalone, per informarla dell’arrivo; mentre si trova da uno sfasciacarrozze-robivecchi per lasciare un carico, anche il marito Peppino viene a conoscenza della notizia, avvertito dal proprietario dell’attività che gli propone anche di rilevare il posto per trenta milioni. Peppino si presenta dal parente Osvaldo, impresario funebre, per prendere in prestito scarpe e vestito in occasione dell’incontro con la vecchia: presi dallo giubilo, i due coniugi si preparano ad affrontare la consueta partita a carte con la miliardaria, con la speranza di guadagnare quanti più soldi possibile per elevarsi dallo loro squallida condizione.

Arrivati in villa, la domestica Pasqualina gli comunica della malattia e dei vuoti di memoria della signora, spingendoli ad approfittare della situazione per vincere: Peppino è fin troppo euforico, e prima che il gioco cominci la miliardaria, come da consuetudine, regala alla coppia un milione da puntare per le giocate.

Nella baraccopoli, Cleopatra e i suoi numerosi fratelli guardano in direzione della villa sperando in un buon esito, e anche altri poveracci del posto, fuori da un’osteria, commentano sull’americana e sul suo favoloso patrimonio, con un colto individuo detto “il professore” che viene aggiornato via telefono da Pasqualina in tempo reale.

La partita sembra mettersi bene per gli italiani, ma l’inettitudine di Peppino mette in vantaggio George e la signora, che poco dopo rivincono il milione donato mettendo fine alla serata: a casa, l’uomo cerca di rinfrancare i figli, soprattutto Cleopatra, che zoppica per dei problemi alla gamba.

All’autosalone, il baro e giocatore professionista Righetto fa visita ad Antonia, sua ex fiamma di cui è ancora innamorato, proponendole di mettersi in coppia con lui contro la vecchia per “svuotarle la cassaforte”.

Nella spasmodica attesa della prossima convocazione, Peppino e Antonio parlano con il professore, che davanti alla famiglia dà i suoi consigli per vincere, soprattutto quello di cominciare ad odiare la vecchia, sebbene sarebbe preferibile eliminarla definitivamente, perché non si possono vincere battaglie se non si odia il nemico.

In serata arriva il nuovo invito: le due donne sono eccellenti giocatrici, ma George e Peppino commettono molti errori, e la sconfitta è ancora più bruciante per i coniugi che perdono trentamila lire delle loro, che sono costretti a chiedere al figlio che lavora per Osvaldo, alla sorella prostituta di Peppino, a Righetto e persino a impegnare la fede nuziale.

Un fallito tentativo di furto provoca un leggero attacco di cuore alla signora, che nonostante tutto non vuole rinunciare alle carte: il gioco si mette bene, anche troppo, e la miliardaria chiede alla coppia di andare in cucina a prepararle degli spaghetti; la vecchia si sfoga ferocemente con George, arrivando a tirargli un posacenere in fronte.

In bagno a pulirsi la ferita, George racconta a Peppino e Antonia di come abbia sacrificato la sua carriera di talentuoso pittore per stare con la donna della quale è stato amante in gioventù: l’uomo arriva a chiedere ai due di perdere la partita per farla contenta, ma la coppia si rifiuta avendo aspettato per anni un’occasione propizia.

La signora si risente male, e i coniugi tornano a casa con i sette milioni vinti, per ricevere una telefonata dalla vecchia che li vuole rivedere subito per continuare a giocare: il professore li incita ad insistere, Peppino è titubante, e si convince a continuare per la reazione arrabbiata della moglie e per una voce che reclama Righetto.

La partita ricomincia, e questa volta i soldi puntati dagli italiani sono quelli faticosamente vinti poco prima; la miliardaria è determinata a riprendersi la somma persa ma è troppo debilitata per giocare bene, così come sono inutili le esortazioni a fermarsi di George e del medico accorso per il malore.

Si gioca al raddoppio,  tutto la baraccopoli è in subbuglio, insieme alla sorella di Peppino giunta per festeggiare con i nipoti; la vecchia è sempre più confusa e accusa un nuovo collasso.

Osvaldo pensa già a preparare il funerale, ed il prete del posto cerca anche di darle i sacramenti, ma tutto quello che la donna vuole è continuare a giocare a carte, pur allettata: Peppino sbaglia l’ultima mossa, e i due perdono una cifra incredibile.

Antonia si decide a giocare insieme a Righetto, e tutta la borgata mette una quota in denaro per avere una percentuale della sicura vincita; Peppino parla con Pasqualina, che gli comunica che la nuova “squadra” sta vincendo e di farsi da parte con Antonia.

Disperato, l’uomo vuole suicidarsi gettandosi nel fiume, ma nel frattempo vede Righetto immerso nelle acque: il baro ha tentato il suicidio dopo aver perso tutto, soprattutto la reputazione, con la vecchia; nella baraccopoli c’è quasi una sommossa, il professore viene portato via in ambulanza per una coltellata ricevuta, e il protettore della sorella di Peppino porta via la donna a forza.

Antonia cerca di riprendere i soldi persi (ben trecentomila lire) accordandosi con uno strozzino, quando Peppino arriva a casa e cerca di strangolarla: i due si riappacificano, ma rimane la questione della  restituzione del denaro alla signora, per non rischiare di non farla arrabbiare.

Credendo che la miliardaria non prenderà i soldi come ha sempre fatto, la coppia dà in garanzia la casa allo strozzino; all’aeroporto, la vecchia finisce per vincere la somma giocando alla carta più alta, rovinando definitivamente la famiglia.

Prima di imbarcarsi sull’aereo, l’americana riceve in regalo un dolce fatto da Cleopatra, e quando la ragazzina parla con i fratelli, durante il ritorno a casa, dice di aver messo un’intera confezione di veleno per topi nel dolce.

Francesco Massaccesi

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