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Il genio creativo di Giuliana Traverso nel corto di Samuele Mancini e Matteo Garzi

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Io sono qui. Giuliana Traverso. Il docufilm che rende omaggio alla “Fotografa delle Donne”.

Quando il cinema incontra la fotografia per raccontare l’universo artistico di una delle fotografe che ha silenziosamente rivoluzionato il mondo di un’arte aperta esclusivamente agli uomini, nasce Io sono qui. Giuliana Traverso. È il docufilm breve diretto da Samuele Mancini e Matteo Garzi, prodotto da Safiri Film e distribuito da Kahuna Film.

Undici minuti per raccontare opere visionarie, dignità, rivoluzioni interiori, la fotografia come percorso per affermare, per conoscere e conoscersi. Questo è d’altronde il percorso artistico della grande fotografa genovese, scomparsa poco più di un anno fa, che per 50 anni ha insegnato alle donne, sviluppando un metodo d’insegnamento unico, scardinando tabù e contribuendo a nuove aperture nel mondo della fotografia.

Io sono qui. Giuliana Traverso, il progetto ideato da Samuele Mancini (tra gli ultimi stampatori di Giuliana Traverso), a cui ha aderito anche il MuMa Musei del Mare e delle Migrazioni di Genova e realizzato grazie alla collaborazione di Orietta Bay, assistente della Traverso ed erede del suo archivio, dopo la prima italiana al Festival internazionale Street Photography, ha già conquistato la selezione Los Angeles Italian Fashion Film Festival 2022 e One Earth Awards nella sezione short film.

Un cortometraggio per celebrare e far conoscere quella che fu definita la “fotografa delle donne” riportando alla luce lo sguardo eclettico e l’esperienza di vita di Giuliana Traverso, donna e fotografa che ha saputo anticipare tematiche attuali come la questione di genere e l’educazione a guardare se stessi nel mondo tramite la fotografia.

Il titolo del corto si ispira alla sua autobiografia, Io sono qui, realizzata grazie al lavoro di editing di Giovanna Calvenzi e all’apporto di Orietta Bay, facente parte della raccolta dell’Archivi Fotografico Italiano, dedicata ai grandi nomi della fotografia d’autore. Un mix di documentario, fiction e repertorio che posa lo sguardo sui momenti di vita più rappresentativi di questa artista e sul suo percorso di maestra-fotografa. Era il 1968 quando la Traverso decise di uscire fuori dai ranghi per fondare a Genova il corso “Donna fotografa”, la prima scuola di fotografia al mondo per le donne.

Mancini e Garzi raccontano come nella sua vita di artista la Traverso ha affrontato tutti i grandi temi della fotografia moderna. Dal reportage, al ritratto, dal reale, all’astratto, al nudo. Il suo impegno sociale e la ricerca tematica conducono a scoperte intime in grado di esaltare fragilità, dramma, commedia. La fotografia per conoscere per riconoscersi. È questa la chiave artistica della Traverso ed è questo che il cortometraggio ci svela.

Sullo schermo Giuliana Traverso è l’attrice Lisa Ghilarducci, che con la sua interpretazione immerge lo spettatore nell’universo creativo dell’artista, mentre allieve, fotografe e fotografi, i più stretti collaboratori raccontano i passaggi umani e artistici della fotografa genovese.

Una mescolanza di generi e una panoramica sul suo archivio fotografico, in parte inedito, ci introducono nell’intimità del genio artistico. Un lavoro che merita il proseguo, a cui Mancini sta già lavorando, augurandogli di diventare un lungometraggio per portare alla luce l’universo della Traverso a molti ancora sconosciuto.

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