Passata in sala distribuita da Officine UBU, arriva su Prime Video l’opera prima di Charline Bourgeois-Tacquet: Gli amori di Anaïs, presentata con successo alla Semaine de la Critique di Cannes 2021.
Gli amori di Anaïs Una giovane donna e un incontro indimenticabile
Una sana precarietà esistenziale ed emotiva
Anaïs corre. Un’altra corsa coinvolgente (come quella di Licorice Pizza). Corre da sola, corre incontro alla vita, a ciò che per lei ha senso, nella vita. Ha trent’anni, non ha un lavoro, ancora in ballo con l’Università, vive in un appartamento che non riesce a mantenere, dopo aver di fatto cacciato il suo fidanzato con cui erano andati a vivere insieme. Indossa anche i vestiti che metteva a 17 anni, non vuole legami stabili, non vuole figli, non pensa al futuro. Completamente immersa nel suo presente. Vuole sentirsi viva, sempre. Anaïs, incarnata splendidamente da Anaïs Demoustier, è un fiume inarrestabile.
Incomprensibile per molti, conturbante per gli uomini. Ad una festa di compleanno Anaïs incontra Daniel (Denis Podalydès), un editore molto più vecchio di lei, inevitabilmente colpito da quella ragazza così strana. Sarà proprio Daniel che inconsapevolmente condurrà Anaïs verso Emilie (Valeria Bruni Tedeschi), un’affascinante scrittrice che scatenerà nella giovane un sentimento mai provato prima. Anaïs farà di tutto per placare quel desiderio a cui non sa dare una forma precisa, ma che va assolutamente esplorato, consumato.
L’inquietudine, finalmente!
Al centro del film, Charline Bourgeois-Tacquet, mette e mostra l’inquietudine. La percepiamo senza alcun dubbio: infastidisce, come deve essere, quella vitalità. Quella corsa verso non si sa cosa. Quel desiderio di appagamento, di completezza. Che Anaïs non dimentica, che non vuole dimenticare. Il mondo e le sue regole, le briglie sociali economiche, erotiche, emotive che impone, lo ha dimenticato da un pezzo. Sua madre, con una notizia imprevedibile, la riporta a quelle briglie. Anaïs non può smettere di correre. Se si fermasse, crollerebbe all’instante.
Un ritmo nel ritmo
Nel miglior tempo francese, Gli amori di Anaïs rispetta visivamente tutta l’emotività e il desiderio che incarna. La colonna sonora di Nicola Piovani li riproduce simbioticamente. Tutto scorre, fluisce, rallenta negli istanti di piacere, di un eros che si consuma immersi in una natura quasi selvaggia. Anaïs Demoustier è eccellente. Sostiene un racconto che avrebbe potuto disperdersi facilmente, tanto leggero e apparentemente semplice appare in tutte le carte sbrogliate sul tavolo. Valeria Bruni Tedeschi ne esce vincente, con la sua interpretazione solida e più consapevole del proprio fascino, di una fragilità che finalmente non deve simulare e nascondere.
Su Mubi il cortometraggio Pauline Enslaved
Charline Bourgeois-Tacquet è arrivata al personaggio di Anaïs direttamente dal suo secondo cortometraggio del 2018 Pauline Enslaved, interpretata sempre da Anaïs Demoustier. Selezionato da la Semaine de la Critique del Festival di Cannes e poi Premio Speciale della Giuria e Premio della Stampa della rivista Télérama al Festival di Clermont-Ferrand, Pauline Enslaved è stato anche preselezionato ai César 2020 e ha vinto numerosi premi in Festival internazionali. Non ci resta, dunque, che vederlo.
Il film è anche su MUBI.
Prime Video: Gli amori di Anaïs