I segreti di Marilyn Monroe: i nastri inediti (2022) è la raccolta di cassette inedite (con registrazioni del giornalista investigativo Anthony Summers che ha lavorato al caso della sua morte) disponibile ora su Netflix.
Immagini di repertorio, immagini ricostruite o girate ad hoc, registrazioni audio e voci storiche. Questo e molto altro compongono il meraviglioso documentario che percorre i tratti nascosti di un’attrice tuttora acclamata e adorata
I segreti di Marilyn Monroe: i nastri inediti trama
I segreti di Marilyn Monroe: i nastri inediti, documentario diretto da Emma Cooper, ripercorre la vita dell’attrice, grazie al lavoro di Anthony Summers. Tramite registrazioni audio, immagini e riprese storiche la regista ci racconta la storia di una donna profondamente turbata e vittima del passato tragico. Marilyn, una donna vera sotto la stella di Hollywood.
I segreti di Marilyn Monroe: i nastri inediti recensione
Immagini sapienti, provenienti da riprese storiche, fanno da contorno a un’indagine volta a ricostruire Marilyn. Attrice conosciuta da tutti, che, in realtà, quasi nessuno conosce veramente.
Il giornalista investigativo Anthony Summers, grazie alle sue ricerche durate tre anni, è riuscito a ricostruire una persona più sensibile di quanto lo schermo, o i media, abbiano mai mostrato.
Le voci, di uomini e donne vicini all’attrice accompagnano lo spettatore in questo viaggio nella vita di Marilyn. Le testimonianze danno allo spettatore un quadro molto intimo e malinconico, che fa luce sulle fragilità di una donna molto profonda e dalla vita drammatica. Che lo spettatore non si aspetta di trovare sotto l’attrice sorridente che era Marilyn.
La regia è semplice e va dritta al punto. Una regia che ha l’obiettivo di raccontare, non tanto la star, ma la donna dietro ad essa, in un turbine discendente che fa addentrare lo spettatore nella psiche, sempre più devastata dalle circostanze, di una ragazza vittima di un mondo troppo crudele e maschilista.
Le immagini in bianco e nero si mescolano perfettamente con quelle a colori e questo connubio è perfettamente funzionale alla trama, che è un continuo salto avanti e indietro nel tempo. Ancor di più funziona in rapporto alle frasi di repertorio di Marilyn unito alle registrazioni di chi la conosceva, che vanno a comporre un sofisticato dossier dell’attrice.
Il suono è molto importante sia perché le registrazioni in cassetta sono quelle autentiche, sia riesce a immergere lo spettatore in un ambiente che lo fa immedesimare nell’indagine di Anthony, come se fosse nella sua testa e stesse facendo il suo stesso viaggio investigativo all’interno del passato dell’attrice.
Insomma, lo spettatore, grazie alla splendida regia molto empatica, riesce a intraprendere un viaggio che lo porta a conoscere la vera Marilyn.
Conclusione
Il documentario restituisce l’ immagine vera del simbolo di un’epoca. Un simbolo immortale. Una stella che brilla tuttora, ma che ha finito per offuscare la donna fragile, vittima di un passato tragico e una vita di sfruttamento, che l’hanno portata ad una fine misteriosa insabbiata a lungo.
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