Con la proiezione serale dell’ultimo film in concorso, ovvero il thriller coreano Confession, remake del noir spagnolo Contratiempo del 2016 (a sua volta già rifatto da Stefano Mordini nel 2018 con Il testimone invisibile – protagonisti Riccardo Scamarcio e Miriam Leone), si sono concluse le proiezioni dei film che hanno caratterizzato questo festival dedicato alle cinematografie dell’emisfero orientale del pianeta.
Al termine della visione, il Direttore Artistico, Sabrina Baracetti, ha proclamato, sul palco del Teatro Nuovo di Udine al completo, i vincitori dei vari premi previsti dal festival.
I premi previsti dalla manifestazione sono:
–Premio Mymovies a cura dei fruitori del programma in streaming promosso da Mymovies;
–White Mulberry Award – Premio opera prima;
–Mulberry Award for best screenplay – Premio per la migliore sceneggiatura;
–Black Dragon Audience Award: ovvero il premio scelto dai sottoscrittori dell’abbonamento d’elite Black Dragon;
–Audience Award-Gelso D’Oro (Golden Mulberry): premio da parte di tutto il pubblico votante.
Quest’anno hanno partecipato alla gara 7 film dalla Cina, 8 da Hong Kong, 8 dal Giappone, 10 dalla Corea del Sud, 2 dalla Malesia, 2 da Taiwan, e 2 dalla Thailandia.
Si è aggiudicato il Premio Mymovies il film sudcoreano Kingmaker, di Byun Sung-hyun;
Il White Mulberry Award – Premio opera prima spetta al cinese Too cool to kill, di Xing Wenxiong;
Il Mulberry Award for best screenplay – Premio per la migliore sceneggiatura al il film giapponese Love nonetheless, di Jojo Hideo;
Il Black Dragon Audience Award con una media di 4,43 (su 5) va al cinese Return to dust, di Li Ruijun;
Infine il Audience Award-Gelso D’Oro (Golden Mulberry) vede il seguente podio:
-3° classificato: con una media di 4,42 il film cinese Too cool to kill, di Xing Wenxiong;
-2° classificato: con una media di 4,44 il film cinese Return to dust, di Li Ruijun;
1° classificato: con una media di 4,48 il film sudcoreano Miracle: Letters to the President, di Lee Jang-hoon.
Ma il Far East Festival, oltre alla sezione dedicata al Concorso, si è distinto innanzi tutto per essere “quasi” riuscito a consegnare di persona il Gelso D’Oro alla carriera all’immenso Takeshi Kitano (collegato con il Teatro Nuovo di Udine via rete, in diretta da casa). E anche per alcune interessanti rassegne che hanno permesso di scoprire o riscoprire alcuni titoli di opere dell’Est davvero preziosi, da tempo persi di vista, o addirittura fino a poco tempo fa non visibili (tra questi il gioiello ritrovato Manila by night di Ishmael Bernal, autentica chicca del festival).
Tra queste ultime sezioni ricordiamo:
Visions of Manila in Philippines movies. La bellezza misteriosa e piena di contraddizioni della immensa metropoli filippina:
-Manila by night di Ishmael Bernal (1980)
-Manila in the Claws of light di Lino Brocka (1975)
-Metro Manila di Sean Ellis (2013)
-Neomanila di Mikhail Red (2017)
-Slingshot (Tirador) di Brillante Mendoza (2007)
Odd Couples: film in cui l’Oriente si misura col proprio doppio occidentale, o viceversa:
-Bridge to the sun, di EtiennePérier (1961)
–The Crimson Kimono di Samuel Fuller (1959)
-Hiroshima Mon Amour di Alain Resnais (1959)
-L’anno del dragone di Michael Cimino (1985)
Best of the best: alcuni grandi film del cinema asiatico dell’ultimo biennio:
-Escape from Mogadishu di Ryoo Seung-wan, Corea del Sud (2021);
-Inu-Oh di Yuasa Masaaki, Giappone (2021);
-Streetwise di Na Jiazuo, Cina (2021);
-Terrorizers di Ho Wi-ding, Taiwan (2021);
–On the job: The missing 8, di Erik Matti, Filippine (2021);
-Yuni, di Kamila Andini, Indonesia (2021);
-White Building, di Kavich Neang, Cambogia (2021).
‘Hi, Mom’ di Jia Ling, il film evento del 2021 presentato al Far East Film Festival