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Far East Film Festival

‘Sunshine of my life’: una luce per i loro occhi avvolti nelle tenebre

Senza per nulla rinnegare l'amore verso i genitori, è lecito domandarsi se è giusto che il fatto di accudirli possa compromettere le proprie legittime aspirazioni di vita?

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La quinta giornata del 24° Far East Festival è scandita da un particolare film di Hong Kong, presentato Fuori Concorso: Sunshine of my life, della regista Judy Chu, che ha inteso esordire nel lungometraggio raccontando una storia molto simile a quella che ha caratterizzato la sua giovinezza di figlia di genitori ciechi.

Sunshine of my life – la  trama

L’adolescente Yan Yan è cresciuta con genitori entrambi ciechi, che, pur nella povertà, sono riusciti ad assicurarle un’esistenza più che dignitosa e in armonia con le loro necessità di non vedenti, salvo un preoccupante incidente di percorso quando la figlia era ancora in fasce.
Ora che la ragazza è ormai grande, ama la pittura, che i genitori sono inevitabilmente destinati a non comprendere, in quanto ipovedenti dalla nascita. Yan Yan si rende conto di avere una esistenza limitata per la necessità  di  accudire sempre due genitori piegati da un grosso handicap ed ora inesorabilmente avviati verso un declino fisiologico causato da una vecchiaia incipiente.
Sunshine Of My Life (2022) - AsianFilmFans
La ragazza si ritrova quasi maggiorenne a girare per casa con un sonaglio da gatti per farsi sentire dai genitori, che peraltro sono di indole molto apprensiva e tendono a controllarne i movimenti, per quel che possono. Ciò le crea disagio nei confronti dei coetanei che frequenta.
Sarà l’inizio di un dissidio familiare piuttosto acceso, che tuttavia verrà ricondotto alla ragionevolezza da un amore incondizionato che unisce la figlia a quei due teneri e certo un po’ possessivi genitori.

Sunshine of my life – la recensione

Opera prima della regista di Hong Kong Judy Chu, Sunshine of my life è un film sul quale osar prendere posizione ricaccia chi osa nella posizione del cecchino senza regole né vergogna che spara sulla Croce Rossa.
Una situazione non dissimile a quella che si è creata con lo speculare, e per questo tendenzialmente intoccabile film Premio Oscar Coda, che per molti versi tratta le medesime tematiche, trasposte su differenti ma non meno gravose forme di handicap fisico.
Sì apprezza certo la circostanza che la regista si trovi a raccontare una situazione di vita che essa stessa ha vissuto, essendo figlia pure lei di genitori non vedenti, ma alla fine Sunshine of my life, pur nella delicatezza della sua fattura e nella serietà dei sentimenti con cui è stato concepito, si rivela gravemente affossato da troppi tranelli sentimentali e sdolcinati trabocchetti morali e buonisti in cui la sceneggiatura inciampa senza autocontrollo.

Peraltro, soprattutto l’attrice che interpreta il ruolo della madre, ovvero Kara Wai, si dimostra un’ottima interprete, capace di sfumature espressive notevoli che la assimilano nel modo di esprimersi ed interagire con l’esterno, completamente ad una vera non vedente. 5/10

Sunshine of my life

  • Anno: 2022
  • Durata: 96
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Hong Kong
  • Regia: Judy Chu

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