‘Metro Manila’: la famiglia perbene inghiottita dal mostro tentacolare della capitale
Tra momenti di narrazione in stile quasi asettico e documentaristico, che lasciano posto a fasi concitate concentrate sul lavoro del capofamiglia, si consuma l'epopea della famiglia coesa che affronta le insidie della tentacolare capitale filippina.
Al 24° Far East Festival di Udine, è presente quest’anno una sezione molto interessante intitolata “Visions of Manila in Philippines movies”, che racchiude cinque film di grandi autori, piuttosto che rare o vere e proprie chicche introvabili. Tra questi cinque, troviamo anche il valido Metro Manila di Sean Ellis, datato 2013.
Metro Manila – la trama
Metro Manila è un film ambientato nelle Filippine datato 2012, ambientato nel quartiere fulcro della capitale.
La vicenda si presenta come un’epopea d’altri tempi, che vede una famiglia, composta da genitori giovani e due bambine piccole, affrontare il viaggio verso la caotica città-formicaio capitale delle Filippine, in cerca di fortuna dopo che per l’ennesima volta i raccolti delle piantagioni sono stati compromessi dal maltempo e dalla cattiva sorte.
Giunti in città, i due coniugi devono venire a patti con ciò che di più duro e compromettente possa offrire la tentacolare città: la moglie utilizzare le proprie non comuni e piacevoli fattezze per allietare uomini soli in un club privato, e il marito entrare in contatto con una società di trasporto valori che cela affari loschi di ogni tipo.
Il prezzo per assicurare una vita dignitosa alle due bambine, per curare il mal di denti che affligge la più grande, costringe entrambi i coniugi a scendere a patti con la corruzione e la cattiveria che si annidano alla base di una società disgregata e perduta.
Metro Manila – la recensione
Caratterizzato da ampi momenti di narrazione in stile quasi asettico e documentaristico, il film si scuote e lungo la vicenda cambia registro alternando visioni d’insieme della metropoli e del suo formicaio umano, a fasi concitate del lavoro del capofamiglia, costretto a confrontarsi con una mansione pericolosissima, dove il confine tra lecito e illecito diventa praticamente invisibile.
In questo stacco stilistico è racchiuso il vero fulcro d’interesse di Metro Manila. Epopea umana della sopravvivenza dal ritmo classico, aggiornato e corretto dal vortice senza fine che travolge oggi i destini di chi vuole adeguarsi e sopravvivere, ostentando un’onestà nel carattere e nel comportamento decisamente fuori tempo e fuori luogo. 7/10