Sarà Valeria Golino, ancora una donna dopo Andrea Arnold lo scorso anno, a presiedere la giuria di Un Certain Regard nella selezione ufficiale del Festival di Cannes 2022. Attrice, ma anche regista e produttrice molto amata anche all’estero e dal festival. Insieme a lei ci saranno altri quattro giurati: l’attrice polacca Joanna Kulig (Ida, Cold War), l’attore venezuelano Edgar Ramirez, la regista americana Debra Granik e l’attore francese Benjamin Biolay.
Spetterà a loro assegnare il palmares della sezione dedicata al “giovane cinema, d’autore e di scoperta”.
Quest’anno saranno 20 le opere in gara, tra cui 8 opere prime e 9 diretti da autrici. Lo scorso anno il Premio Un Certain Regard è andato a Unclenching the Fists della russa Kira Kovalenko.
Sono stata a Cannes tante volte, come attrice, come regista, in diverse selezioni… È l’evento del mese di maggio. È una festa, dove ti riconnetti con gli amici. Ma è anche l’occasione per riflettere: che strada ho intrapreso? Cosa hanno fatto gli altri? Cosa dice il cinema che è universale, inerente a tutti i tempi e a tutti i paesi? È ancora più intenso all’interno di una Giuria, dove sentiremo, penseremo e condivideremo insieme. In questo mondo pieno di suoni e furia, sono felice e onorata di essere qui per aiutare, forse, i registi ad emergere.
Artista intensa e appassionata, Valeria Golino è fortemente impegnata, sia che agisca, diriga o produca, dando vita a film che piegano le regole e affrontano temi di attualità. Si è subito distinta quando ha iniziato a recitare nel 1983 e ha regolarmente espresso il suo talento al di fuori della sua nativa Italia. La sua curiosità avventurosa l’ha portata a lavorare con artisti esperti e con molti giovani registi. Il suo repertorio è a cavallo tra dramma sociale, film storici, parodie esilaranti e film più intimi, tutti incentrati sui sentimenti umani.
Valeria Golino parla diverse lingue e offre la sua personalità di donna libera, forte e sfacciata, una raffinata rappresentante del cinema italiano della generazione napoletana al suo apice.
“Valeria è tra quegli artisti che sono ispirati e stimolanti, che si rigenerano rischiando e si reinventano ogni volta”,
secondo il presidente del Festival di Cannes Pierre Lescure e il delegato generale Thierry Frémaux.
“Le sue capacità di recitazione e il suo impegno come regista le permetteranno di gettare un occhio prezioso ed esperto sui film presentati”.