‘Pale flower’: la tentazione è donna e si chiama Saeko
Un noir tutto chiaroscuri che pare dipinto a china, incentrato sull'attrazione fatale, che fa incontrare un affidabile sicario e una bellissima giovane amante delle emozioni forti, schiava del vizio e delle tentazioni.
Il secondo film della quinta giornata festivaliera del 24° Far East Festival, propone, nella sezione Fuori Concorso “Restored Classics”, un gioiello noir giapponese del 1964, noto anche per essere una delle pellicole nipponiche preferite di grandi autori americani come Coppola e Scorsese. Guardando il film si riesce anche a comprendere il perché di questa infatuazione.
Pale Flower – la trama
Il killer Muraki esce di prigione e inizia a frequentare l’ambiente delle bische e del gioco d’azzardo.
Contrariamente agli anni che precedettero la sua detenzione, l’uomo nota che i locali da gioco clandestino sono frequentati ormai anche da donne. Tra queste, in particolare l’uomo nota la bellissima Saeko, una ragazza ricca che ama vivere l’ebbrezza di nuove emozioni, che intravede nell’esperienza del gioco con grosse puntate e facendosi tentare dal mondo delle droghe.
I due si notano, si piacciono e decidono di frequentarsi, per condividere almeno l’ebbrezza del tavolo d gioco.
Ma quando a Muraki, che viene trattato dal suo capo come un’arma utile a risolvere i problemi della concorrenza, viene commissionato l’incarico di eliminare il rivale più acerrimo del suo capo, le vite dei due si separano, incamminandosi ognuna verso un finale tragico.
Pale Flower – la recensione
Masahiro Shinoda, che si fece le ossa in gioventù come assistente alla regia per il grande Yasujiro Ozu, firma con Pale Flower, uno dei suoi film più memorabili, e uno dei noir giapponesi più affascinanti degli anni ’60.
Un film crepuscolare già dalla splendida fotografia, che esalta i chiaroscuri e rende di cera il volto perfetto della protagonista Saeko, interpretata dalla bellissima Mariko Kaga.
Un film senza eroi e senza personaggi virtuosi, ma popolato di individui alla ricerca di emozioni forti a qualunque costo (la bella e corrotta Saeko non riesce a provare più alcun sentimento che non escluda l’estremità del gesto), o di soldati su commissione che si adoperano a risolvere problemi ai loro capi, sacrificandosi talvolta fino a pagare prezzi più alti delle loro colpe.
Muraki fa parte di questa schiera di sicari senza eroismo, che eseguono gli incarichi ostentando atteggiamenti tutt’altro che eroici, ma non per questo meno umani.
In quanto corrotti o corruttibili, i due amanti vivranno momenti intensi utili a dare soddisfazione ai propositi effimeri che conferiscono loro una ragione fragile, ma comunque valida per andare avanti lungo un futuro di incognite che presenta più ostacoli che orizzonti.
Il film è un piccolo gioiello noir che rimane impresso per la capacità di descrivere mirabilmente due personaggi tutt’altro che virtuosi o eroici, in grado tuttavia di esprimere, con i loro comportamenti stolti e deviati dal vizio, ma anche dignitosi e deliberati, un sentimento di umanità che li restituisce come piccoli concentrati di grande umanità e disillusione. 8/10
Pale Flower
Anno: 1964
Durata: 96
Genere: Noir
Nazionalita: Giappone
Regia: Masahiro Shinoda
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