La svolta, opera prima del regista romano Riccardo Antonaroli (classe 1987), prodotta da Rodeo Drive, Life Cinema e Rai Cinema, racconta la solitudine di due giovani che si ritroveranno a confrontarsi l’un l’altro durante una convivenza forzata.
Il film è stato recentemente rilanciato su Raiplay. Vi basterà iscrivervi gratuitamente per vederlo.
La svolta – La trama
La storia ruota attorno al timido e riservato Ludovico (Brando Pacitto), studente fuori corso della facoltà di Economia, in piena crisi esistenziale, che si ritrova a dover ospitare, in casa sua a Garbatella, il giovane e irrequieto Jack (Andrea Lattanzi), un delinquente che scappa da un malavitoso romano con un borsone pieno di soldi. La convivenza forzata porterà i due giovani a una conoscenza che li cambierà profondamente.
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Un racconto di formazione che descrive la solitudine di due giovani, provenienti da mondi completamente diversi. Il primo lungometraggio diretto da Riccardo Antonaroli, dopo alcune esperienze come aiuto regista in diversi set, si concentra su una storia ambientata prevalentemente all’interno di un appartamento, puntando sull’interazione dei tre protagonisti (Andrea Lattanzi, Brando Pacitto e Ludovica Martino).
Una storia composta da pochi personaggi, ma che rappresenta con grande realismo la vita di due giovani, descrivendo il loro mondo interiore e mostrando allo spettatore il lato umano di entrambi. Jack, cresciuto in un quartiere degradato, abituato a vivere nella criminalità e Ludovico, timido, insicuro e depresso, chiuso fra le quattro mura di casa, nascondendosi dalle insidie del mondo esterno.
Commedia agrodolce ambientata in una Garbatella insolita, diversa da quella che abbiamo visto in diverse serie o film, dove sembra campeggiare la crime story con sfumature adolescenziali, che ha vaghi riferimenti cinematografici a Il sorpasso (1962) di Dino Risi, seppur vagamente, e dove Andrea Lattanzi e Brando Pacitto sono bravissimi a dare anima e corpo a due personaggi così complessi.
La svolta è certo un’opera in grado di descrivere con grande delicatezza l’animo umano, grazie all’uso sapiente della macchina da presa che segue minuziosamente i primi piani dei protagonisti, offrendoci un prodotto che può considerarsi diverso dai soliti lungometraggi visti negli ultimi anni, che rientra a pieno titolo nella categoria delle opere prime più interessanti.