‘They Call Me Magic’, la docuserie su Magic Johnson
Una delle leggende dell’NBA in un racconto personale e ricco di spunti. Earvin Johnson, ex giocatore dei Los Angeles Lakers, è protagonista di quattro episodi disponibili su Apple TV+.
They call me magic racconta una leggenda dell’NBA in maniera personale e ricca di spunti. Earvin Johnson, ex giocatore dei Los Angeles Lakers, è protagonista di quattro episodi disponibili su Apple TV+.
Earvin Johnson è un giovane predestinato della pallacanestro. Il suo nome rimbalza tra le palestre universitarie del Paese, fino a raggiungere i palcoscenici della NBA.
Magic con questa serie non si ferma ai successi sportivi, ma offre uno sguardo inedito della sua vita, supportato dai ricordi dell’adolescenza e dell’età adulta, senza escludere uno dei momenti più duri.
They Call Me Magic, la recensione
They Call Me Magic non è solo la storia di Magic Johnson, ma anche un ottimo esercizio narrativo, grazie al quale viene mostrata la società – e insieme ad essa anche lo sport – in una fase epocale.
Prima del suo arrivo, la serie si trovava in uno dei punti più bassi della sua popolarità. Con il passare dei minuti, non si può non notare il peso della questione razziale che ha in alcuni casi colpito la comunità afroamericana.
Il padre, in una delle quattro puntate, racconta per la prima volta il talento del ragazzino nel basket. Una carriera, la sua, interrotta però sul nascere, dovendo scegliere di provvedere alla famiglia.
Magic invece non smetteva mai di giocare. Era il suo sogno, sin da quando guardava le partite in televisione, rigorosamente in differita visto il poco appeal. Ma ancora l’NBA non aveva conosciuto il suo tocco, mentre già il suo nome cominciava a circolare tra i vari palazzetti universitari, fino a brillare durante quella storica finale contro Larry Bird. La prima di una lunga serie.
Testa o croce
They Call Me Magic è una serie che affronta i due lati del campione. E lo fa lanciando una moneta, come quella che decise la squadra che lo avrebbe scelto per prima. Il draft fu forse l’unica occasione in cui a decidere fu il caso, perché da quando indossò quella maglia gialla sgargiante fu davvero in grado di dare una svolta netta alla sua carriera, diventando la prima grande icona insieme a Kareem Abdul-Jabbar e il già citato Larry Bird.
La docuserie sceglie di non seguire un percorso lineare. Il basket lo insegna con i suoi contropiedi e le sorprese dell’ultimo quarto. Qui in effetti è interessante come si sia riusciti ad armonizzare la vita privata con la crescita professionale.
Si evidenzia anche la sua forza incontestabile, ma dall’altra parte sua insicurezza quando si parla della storia turbolenta con la moglie Cookie.
Icona nel gioco e nella vita
La serie lega insieme le interviste, da quelle dei politici (Barack Obama, Bill Clinton) alle figure di spicco dello spettacolo (Samuel L.Jackson, Snoop Dogg), e ovviamente dello sport, con un ampio sguardo verso le persone che hanno potuto conoscerlo da avversario o da compagno di squadra.
They Call Me Magic include poi, nella seconda parte, il momento più difficile della carriera, quando la sieropositività lo porterà a prendere in mano la sua vita e utilizzarla come simbolo di una battaglia dentro e fuori dal campo.
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